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UDINE, ITALY - JUNE 10: Head coach Italy Gian Piero Ventura looks on during Italy walk around at Stadio Friuli on June 10, 2017 in Udine, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
Io a San Siro ero solo, l’unico colpevole. Non l’ho mai trovato giusto
Così Giampiero Ventura, tornato a parlare di Nazionale dopo la recente esclusione dell'Italia di Roberto Mancini dal prossimo Mondiale, seguita proprio a quella arrivata sotto la gestione dell'ex tecnico del Torino nella doppia sfida contro la Svezia del 2017. Di quella notte è tornato a parlare Ventura, che ai microfoni del Corriere della Sera ha detto la sua sul sostegno dato a Mancini in occasione della sconfitta di Palermo contro la Macedonia, comparandola inevitabilmente a quella altrettanto disastrosa di cinque anni fa. Ecco, di seguito, le sue parole: "A Palermo, dopo la sconfitta con la Macedonia del Nord, il presidente Gravina era seduto accanto a Mancini. Io a San Siro ero solo, l’unico colpevole. Non l’ho mai trovato giusto. Se ho rivisto Italia-Svezia? Per certi versi sì. Ma il contesto era completamente diverso. Prima dei playoff la mia Nazionale era già contestata. Eppure io sono uscito con Svezia e Spagna, ma non mi piace fare comparazioni. Se poi penso a certe immagini: per esempio Gravina a Palermo era vicino a Mancini, al suo allenatore, gli ha dato sostegno. Ho sorriso in questi giorni leggendo alcune dichiarazioni, qualche giornale: “Nel calcio può succedere”, “Caccia ai colpevoli”. Nel 2017 ce ne era solo uno. Trovai scorretto dovermi prendere tutte le colpe. Ma ormai l’ho superato, spero che l’Italia torni presto tra le migliori squadre del mondo".
Ventura ha poi chiosato rispetto al calcio italiano e al momento buio che quest'ultimo sta attraversando: "Si è fermato un po’ sul piano delle idee, è meno divertente. C’è stato l’exploit di Gasperini con l’Atalanta, poi qualche anno fa il Napoli di Sarri. Per il resto non mi sembra che sia un momento esaltante. Bisogna dare più importanza ai settori giovanili, deve prevalere la tecnica sulla tattica. Prima alle scuole calcio i ragazzini passavano ore col pallone tra i piedi, la tattica era l’ultimo dei problemi. Se non hai la tecnica come fai a giocare?".
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