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Italia, Immobile: “Vogliamo il Mondiale. Le critiche? Mai trattato come gli altri”
"Sono contento di essere tornato. Ringrazio Mancini per le bellissime parole, mi hanno fatto piacere. Le critiche quando indossi questa maglia fanno parte del gioco, con la Lazio sto facendo numeri importanti e cerco di fare il massimo anche con questa maglia". Lo ha detto Ciro Immobile. Diversi i temi trattati dall'attaccante della Lazio, intervenuto in conferenza stampa a pochi giorni dal delicato match contro la Svizzera, in programma venerdì sera allo Stadio "Olimpico" di Roma. Di seguito, le sue dichiarazioni.
LE CRITICHE -"Se mi fanno soffrire? Non lo nego, un po' sì. So che i numeri che ho con la Lazio non sono gli stessi che ho qui, ma non si possono paragonare. Qui giochiamo 7-8 gare l'anno e magari arrivi in una condizione non proprio buona. Io vorrei fare gli stessi gol, ma non tutto ciò che desideriamo ci riesce. Mi dispiace a volte non avere lo stesso trattamento degli altri, sembrava io non facessi parte dei 26 che hanno vinto l'Europeo e questa è una cattiveria bella e buona. Sono soddisfatto, le prestazioni sono buone anche se so che devo fare qualche gol in più. Io ho bisogno di essere coccolato, è vero. Ma credo che per la maggior parte dei giocatori sia così. Qui cercano sempre di farlo e questo mi rende felice, mi dà quella carica in più per dimostrare anche con questa maglia il mio valore. A settembre il mister mi è venuto vicino ricordandomi che sono campione d'Europa e che non devo dimostrare nulla. Questo mi ha dato una carica in più. Voglio essere il centravanti dell'Italia ai Mondiali in Qatar. Questo è un sogno e i sogni vanno perseguiti", le sue parole.
SVIZZERA -"Una gara molto importante, non voglio passare dai play-off perché ho bruttissimi ricordi. E' una gara difficile. Pressano molto e l'abbiamo visto nel match d'andata. Bisogna migliorare nella finalizzazione, ma per quanto riguarda il gioco la squadra ha fatto una buona gara. Se il ricordo del 2017 ci può condizionare? Il ricordo assolutamente no. L'ho cancellato dalla mia memoria, va eliminato anche perché ti crea pressioni inutili. Giocheremo all'Olimpico? E' una cosa meravigliosa. Il gol che sogno di fare è il prossimo, poi quello dopo ancora e così via... Il Mondiale la chiusura di un cerchio? Beh si, sarebbe il gran finale. Vivere questa maglia in queste competizioni e nella quotidianità è la cosa più bella del mondo per chi fa questo mestiere. La partecipazione al Mondiale è una cosa a cui teniamo tutti tantissimo, stiamo lavorando per raggiungerla il prima possibile. Dopo la delusione del 2017 non può essercene un'altra".
BELOTTI -"Belotti? Ha avuto un infortunio all'inizio, forse l'ha un po' penalizzato. Ora sta tornando, ha fatto il 100esimo gol in Serie A e sono felice per lui. Noi ci parliamo sempre, ci diciamo che la Nazionale ha bisogno di noi, dei nostri movimenti e dei nostri gol. Qui in Nazionale i giocatori devono cercarmi di più? Questo discorso si può fare quando la squadra non vince. Quando non vince ha probabilmente bisogno di me, ma quando la squadra vince un Europeo anche se non sono io il protagonista principale come alla Lazio va bene così. Io posso anche non segnare mai, ma la squadra deve vincere. A volte bisogna anche sapersi mettere da parte, i miei numeri con la Lazio sono eccezionali e alla Lazio i miei gol sono il bene della squadra. Qui forse c'è meno bisogno dei miei gol, ma si vince lo stesso. Sono soddisfatto, poi fin quando lo è il mister siamo a cavallo".
SARRI -"Cosa mi ha dato? Un modo di giocare completamente diverso, il modo di giocare alla Lazio mi aiuta anche qui in Nazionale. A ottobre non c'ero, ma ora cercherò di mettere tutto me stesso in campo per queste due gare. Sono partite importanti, difficili, vogliamo raggiungere l'obiettivo come sempre fatto. Non gioco più con uno vicino e questo mi cambia, è così anche in Nazionale. Il mister mi dice che potrei segnare di più perché a volte attacco l'area sempre allo stesso modo. Stiamo provando anche un gioco diverso, come lo vuole lui; all'inizio abbiamo fatto un po' fatica ma ora ci stiamo riuscendo. Gli ho chiesto anche se fossi io il problema, ma lui mi ha detto di no. Io non ho tra le mie caratteristiche l'andare incontro alla squadra, ne ho altre", ha concluso Immobile.
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