L'era di Luciano Spalletti come ct della Nazionale, dopo le tante polemiche susseguitesi, è ufficialmente cominciata. Il nuovo commissario tecnico della nazionale, subentrato a Roberto Mancini, è stato presentato questa mattina in conferenza stampa dalla federazione a Coverciano:
conferenza stampa
Italia, Spalletti: “Cerco felicità con la Nazionale. Clausola Napoli scelta corretta”
"Sono stati giorni intensi, dovevano darmi tutti quegli elementi per poter sviluppare bene il mio lavoro e la mia professione. Ho trascorso molto tempo a Coverciano, qui è l'Università del calcio. Ho imparato tantissime cose che ho riportato nel mio lavoro. Essere qui alla mia presentazione da ct è un'emozione indescrivibile, un sogno che parte da lontano. Avevo 11 anni, al Mondiale del Messico 1970 andai a chiedere a mia mamma di farmi una bandiera dell'Italia per festeggiare il 4-3 contro la Germania. Adesso questa bandiera dell'Italia la riporterò in campo quando andrò in panchina. Dobbiamo sperare di far rinascere il sogno di quella bandiera in tutti i bambini che guardano la Nazionale italiana.
Sul modulo: "Noi vogliamo giocare con la difesa a 4, ma molti giocano in una difesa a 5. Dobbiamo essere una squadra che tenta di andare a prendere la palla. Due cose sole contano nel calcio: la pressione e la costruzione. Tutto il resto viene di conseguenza. Se si pressa bene, si riconquista prima. Se si gestisce bene, facciamo la partita che vogliamo e portiamo l'avversario dove vogliamo noi".Sul Napoli: "Io mi rifletto nella felicità altrui. Non riesco a essere felice se non vedo felice la gente attorno a me. Napoli e i napoletani sono stati la mia felicità. Chi vestirà la maglia della Nazionale deve essere felice, attraverso questa felicità si riuscirà a dare il meglio. Sono stato fecile dalla prima telefonata che ho ricevuto. Napoli è stata un'esperienza bellissima, qualcosa di travolgente. Clausola? Non retrocedo. Gli avvocati sono a lavoro, spero che presto si possa arrivare alla soluzione".Sugli azzurri: "Serve appartenenza per questa maglia perché non è una maglia qualisiasi. Abbiamo dei campioni che ci hanno dimostrato l'appartenenza alla Nazionale: penso a Buffon, Mazzola, Riva, Rivera, Baresi, Maldini e Baggio. In questi giorni ho sentito Marcello Lippi, i suoi consigli sono importanti. Questi campioni sono sempre con noi, anche quelli che non ci sono più come Gianluca Vialli. Sono i nostri spiriti guida".Sui convocati: "Giocheremo due partite importanti, abbiamo bisogno di spessore internazionale ed esperienza. Non ho convocato un numero esagerato di calciatori, mi dispiacerà quando manderò qualcuno in tribuna. So le difficoltà dell'allenatore a fare questo. Ho lasciato a casa Verratti e Jorginho perché, non avendo minutaggio, è impensabili portarli dentro. Attaccanti? In Italia ce ne sono che possono vestire la maglia della Nazionale. Non ho chiamato Kean e Scamacca per il minutaggio, ne ho convocati tre che andrò a conoscere. L'attaccante fisico ha delle caratteristiche precise, cercheremo di sfruttare le qualità dei nostri giocatori. Ci sono 1-2 calciatori che possono ricoprire il ruolo di attaccante centrale pur avendo giocato in altre posizioni". Sull'eredità di Mancini:"Se prendo la Nazionale campione d'Europa o quella che non è andata ai Mondiali? Io non prendo i risultati. Da Mancini eredito una buona Nazionale. Lui ha vinto un Europeo, 37 partite consecutive e ha lanciato tanti giovani, con talenti che possono esserci utili. Vogliamo fare un calcio che assomigli a una nazione forte come l'Italia. La responsabilità a volte ti schiaccia, ma per essere persone forti bisogna avere responsabilità. L'incarico che mi ha dato il presidente è di massima responsabilità. La Nazionale è veramente importante, tutti dobbiamo avere responsabilità e senza questa io non so dare il meglio di me stesso".
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Palermo senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Mediagol per scoprire tutte le news di giornata sui rosanero in campionato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA