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Italia, Jorginho: “Non concederemo nulla alla Macedonia. Rigore? Nessuna paura”

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Le parole di Jorginho in vista del match contro la Macedonia del Nord.
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Dal ritiro della Nazionale a Coverciano, Jorginho ha parlato delle due prossime e decisive partite del girone di qualificazione a Euro 2024 concentrandosi soprattutto sulla prima gara con la Macedonia del Nord. L'italo-brasiliano è fresco di convocazione in vista degli ultimi due impegni degli azzurri.

Sull'infortunio alla testa: "Di testa ci vado poco... E' stata una contusione superficiale, mi sento benissimo".

Su Spalletti: "Mi ha accolto bene, mi ha fatto piacere mi abbia richiamato. Siamo molto motivati per queste partite, per andare dove vogliamo andare. Mi ha chiesto solo cose di campo, cosa si aspetta da me e cosa devo fare per il bene della squadra, ovvero controllarla, dare indicazioni e fare il gioco propositivo che vogliamo fare. Ci siamo sentiti, mi ha spiegato che le sue scelte erano basate sul fatto che stavo giocando un po' meno. Ci tengo tanto a essere qui, la chiamata è arrivata e sono molto contento".

Sull'Inghilterra favorita per la vittoria del prossimo Europeo: "Sono sempre i favoriti, sento sempre che sono i favoriti. Hanno una grande squadra con grandi talenti, ma per vincere serve di più del talento. Dobbiamo sempre rispettare una grande squadra. Poi è vero che la Premier è bellissima, ma anche la Serie A lo è e durante le partite può succedere di tutto, soprattutto nelle gare più sentite".

Sulla Nord Macedonia: "Una Nord Macedonia chiusa, compatta. Ma senza concedere. Credo sia un fattore importante essere concentrati e non concedere nulla. Con due tiri in due partite abbiamo concesso due gol. Non dobbiamo concedere".

Sulle similitudini e le differenze tra Mancini e Spalletti: "Non mi piace molto fare le comparazioni, però sicuramente sono due allenatori con grande esperienza. Sono entrambi molto sinceri, le cose vanno dette. Sono sempre stati molto schietti con me, credo che quello sia un punto di vista importante. Personalmente, mi chiedono ciò che vedono nelle mie caratteristiche e posso dare alla squadra".

Sul momento vissuto: "La radio è sempre stata accesa, magari le giocate sono venute un po' meno... L'obiettivo è sempre stato cercare di aiutare, mai in maniera negativa ma sempre positiva. Ho cercato di dare sempre forza, e ho cercato di migliorare anche attraverso le critiche. Sono cresciuto tanto a livello di campo, di esperienza. Ho cambiato squadra, allenatore, quindi più informazioni. Ho capito ancora di più il gioco e come competere. Competere non vuol dire solo giocare bene, ma arriva anche dall'esperienza. E questa esperienza cerco di trasmetterla anche ai miei compagni".

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