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Italia, Florenzi: “A Palermo 50 tiri in porta. Mancato Mondiale? Difficile da capire”

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Le parole del terzino azzurro, Alessandro Florenzi, sul futuro dell'Italia e sulla Serie A

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Secondo giorno di ritiro a Coverciano per la Nazionale di Roberto Mancini. Intervenuto oggi, in conferenza stampa, il terzino Alessandro Florenzi ha analizzato alcuni temi caldi relativi all'Italia ma anche alla Serie A.

"Durante il percorso al Milan ho trovato molte analogie tra i rossoneri e la Nazionale campione d'Europa. Io lo dicevo da un po', al Milan non mi capivano perché non avevano vissuto ciò che ho vissuto io ma lo senti quando c'è qualcosa e io lo sentivo e lo dicevo, alla fine sono stato contento di aver avuto ragione".

Sul ko contro la Macedonia: "Noi siamo fatti un po' così, è ovvio che ci dispiace per quanto accaduto e ora vogliamo voltare pagina. E' difficile che andrà via presto. Non lo sa Maldini cosa farà da qui al 30 giugno, figuriamoci se lo so io. Ora voglio fare bene con la Nazionale, poi ci saranno le vacanze e poi quel che sarà sarà..."

Sul futuro in Nazionale: "Fin quando il ct mi chiama, siamo pagati per fare questo, per giocare a calcio. Questo è il mestiere più bello della storia: devo farmi trovare prima col club e poi se il ct avrà fiducia in me mi chiamerà, non si rifiuta mai la Nazionale".

Sull'esclusione dal Mondiale: "Se fossimo usciti dal Mondiale in una ipotetica finale col Portogallo sarebbe stato diverso, con tutto il rispetto per la Nord Macedonia che non è al nostro livello. Però il calcio ti insegna che nessuna gara è scontata e l'insegnamento è questo: giocare tutte le gare come una finale. Anche se poi pure a Palermo l'abbiamo giocata, tirando 50 volte in porta... Mi prendo l'insegnamento. Capire perché siamo usciti è ancora un po' difficile. Per me nelle gare di qualificazione abbiamo creato tanto, ma non abbiamo concretizzato. Non ho rimpianti sul gioco che abbiamo espresso".

Sul calcio Italiano: "Le prime otto squadre hanno giocato un bellissimo calcio, d'attacco. Giocate e preparate: tutte squadre che hanno fatto un percorso di gioco e con una impronta di calcio. Siamo andati avanti. Prima c'erano squadre che vincevano il campionato a gennaio, mentre quest'anno s'è deciso all'ultima giornata e ci sono state tante gare non scontate. Hellas-Milan l'abbiamo vinta in rimonta, l'Empoli a Bergamo ha vinto e bisogna fare solo i complimenti ad Andreazzoli. Siamo avanti da questo punto di vista. La Nazionale ha il suo gioco da quando c'è Mancini".

 

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