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CASO SCOMMESSE

Caso scommesse, Gazzetta: “Il sospetto è che dietro ci sia la mafia”. Le ultime

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I pm hanno sequestrano nella giornata di ieri telefoni e tablet di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo.
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"Siti e malavita. I pm sequestrano telefoni e tablet di Tonali-Zaniolo". Dopo la notizia dell'indagine su Nicolò Fagioli, finito nel mirino della Procura di Torino per "scommesse su piattaforme illegali", nella giornata di ieri Fabrizio Corona ha rivelato tra gli scommettitori anche i nomi di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Intorno alle 18.30 i due calciatori, in ritiro con la Nazionale a Coverciano, sono stati raggiunti dalla Digos di Firenze e della polizia di Torino: ad accompagnarli il capo-delegazione Gianluigi Buffon. Le forze dell'ordine hanno notificato un avviso di garanzia ai due, che hanno dunque lasciato il ritiro. Ad annunciarlo è stata la stessa Federazione che ha deciso, "anche a tutela degli stessi, di consentirne il rientro presso i rispettivi club". Ai due azzurri sono stati sequestrati, inoltre, telefonini e tablet. "Gli inquirenti sperano di trovare collegamenti su chi scommetteva e basta e chi invece organizzava l’intero giro di scommesse clandestine. Il sospetto è che dietro ci sia la mafia", scrive la Rosea.

"Piattaforme online attraverso cui scommettere su eventi sportivi e non. Siti clandestini senza licenza ai quali sarebbe possibile accedere solo con un invito. Puntate da migliaia di euro dietro alle quali potrebbe nascondersi la malavita. Nasce da qui il terremoto che sta sconvolgendo il calcio e che potrebbe trasformarsi in una nuova 'scommessopoli' visto il coinvolgimento di diversi giocatori". D'altra parte, non è escluso che potrebbero essere coinvolti altri calciatori. "In realtà il calcio e i calciatori per la Procura di Torino sono del tutto marginali: l’inchiesta in cui sono finiti Fagioli, Tonali e Zaniolo è molto più ampia e articolata e riguarda in particolare la criminalità organizzata che potrebbe celarsi dietro alle puntate clandestine", si legge.

Nel dettaglio, il reato contestato fa riferimento alla legge 401 in vigore dal 13 dicembre 1989: "Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive", dove si legge che "chiunque esercita abusivamente l’organizzazione del giuoco del lotto o di scommesse o di concorsi pronostici che la legge riserva allo Stato o ad altro ente concessionario, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni". E anche che "chiunque partecipa a concorsi, giuochi e scommesse gestiti con le modalità di cui al comma 1, fuori dei casi di concorso in uno dei reati previsti dal medesimo, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da lire centomila a lire un milione".

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