Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

notizie

Belgio, Martinez: “Lukaku più forte grazie alla Serie A. Mancini? Ha un pregio”

Belgio, Martinez: “Lukaku più forte grazie alla Serie A. Mancini? Ha un pregio”

Il commissario tecnico dei 'Diavoli rossi' è stato chiamato a rispondere a diverse domande per quanto concerne il big match valido per i quarti di Euro 2020 contro l'Italia, sottolineando anche i punti di forza principali della sua rosa

⚽️

Lukaku una persona fantastica, migliorato in Italia. Pallone d'Oro? Scommetto su De Bruyne.

Queste le parole rilasciate dal commissario tecnico del Belgio Roberto Martinez, resosi protagonista di una lunga intervista realizzata ai microfoni di Goal.com. La guida tecnica dei Diavoli Rossi è stato chiamato ad analizzare la sfida valida per i quarti di finale di Euro 2020 contro l'Italia, big match che metterà a confronto due tra le nazionali più in forma dell'intera competizione.

Il Belgio infatti - come anche l'Italia - è una delle poche rappresentative nazionali ad aver collezionato 4 vittorie in altrettante gare nel torneo. Un indicazione apparentemente di carattere marginale, ma fondamentale nell'analizzare un confronto tra due organici contraddistintisi tra gli altri anche per la profondità delle proprie rose. Il calcio italiano, inoltre,  ha anche fornito al C.t belga diverse pedine risultate fino a questo momento fondamentali all'interno del suo scacchiere.

Su tutti, Romelu Lukaku, bomber dell'Inter e trascinatore della compagine di Martinez fino a questo punto della competizione. Quest'ultimo ha analizzato proprio la crescita del suo centravanti, a detta sua migliorato in maniera esponenziale grazie al livello calcistico del campionato di Serie A. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni: "Lukaku? Da quando è andato all’Inter è diventato più di un realizzatore. È andato nel club giusto al momento giusto, è diventato più maturo. Non è solo un goleador, incide anche sul gioco, sui compagni. Ha solo 28 anni, il suo record di goal è pazzesco, ma credo che negli ultimi 14 mesi sia diventato ancora più maturo".

"Il caso Eriksen? Non ho mai vissuto un’esperienza simile. Stavamo guardando la partita, cinque minuti dopo c’era la riunione. Giocare a calcio mi è sembrato irrilevante in quel momento. Volevamo sapere come stava Christian, aspettavamo notizie da Copenhagen. Sono passati 20 minuti prima che ci dicessero che stava bene. A quel punto abbiamo pensato che saremmo stati in grado di giocare. Altrimenti sarebbe stata dura. Abbiamo giocatori che hanno condiviso lo spogliatoio con lui. Lukaku è un suo compagno all’Inter. È stato difficile. Molto. L’esultanza di Romelu mostra che persona è, si interessa agli altri. Ci sono valori più importanti delle vittorie e delle sconfitte. È stato un grande momento quando Romelu ha detto che ‘l’importanza di quell’esultanza è che Christian stava bene’. E abbiamo festeggiato con lui".

MANCA UN TROFEO - "Questa generazione di giocatori ha influenzato le prossime. Stanno settando lo standard per il futuro. Meritano tutti un riconoscimento per la loro eredità. Tra 50-60 anni le persone devono ancora parlare di questo gruppo come quello che ha portato i primi riconoscimenti al calcio belga. Senza un trofeo, non credo che i riconoscimenti sarebbero gli stessi. Pallone d'Oro? Se avessi 100 euro da scommettere sul Pallone d’Oro ne metterei 50 su Lukaku e 50 su De Bruyne. Credo che entrambi nei rispettivi ruoli siano i migliori al mondo. Spero abbiano ciò che si meritano".

MANCINI - "Ha costruito l’inizio dei successi del Manchester City, è meticoloso, sa cosa vuole dai giocatori e tatticamente offre sempre vantaggi ai suoi giocatori. Ciò che ha fatto con l’Italia ne è un esempio. 31 partite senza perdere. Chiunque giochi, sa esattamente cosa deve fare".

tutte le notizie di