Il capitano degli azzurri Gigi Buffon, a seguito della sconfitta a Stoccolma contro la Svezia, ha analizzato il primo dei due match decisivi per la qualificazione al Mondiale 2018 in Russia.
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Italia, Buffon: “Non serve piangerci addosso. L’arbitro? Speriamo che al ritorno…”
Le parole di Gigi Buffon, capitano dell'Italia, al termine della sconfitta contro la Svezia.
“Non serve a niente perdere energie nell'analisi dei dettagli. Potevamo vincerla con un episodio e invece sull’episodio del loro goal s’è girata male per noi. Certo non abbiamo creato dozzine di occasioni, però la partita è stata maschia ed equilibrata.” - ha detto l’estremo difensore nel post-partita.
Il portiere bianconero, però, non riesce a giustificare le mancate scelte arbitrali del turco Çakir, che ha più volte evitato di estrarre i cartellini in occasione di ripetuti episodi antisportivi da parte degli svedesi, che sembravano aver dimenticato cosa sia il gioco pulito: “Sono volate tante botte stasera, anche gratuite e al limite. Il direttore di gara ha arbitrato all'inglese. Le gomitate? Qualcuno le vedrà, credo che l’Italia si sia conquistata un certo credito... A noi è capitato di vedere Pazzini espulso dopo dieci minuti anni fa: se non è accaduto agli svedesi questa volta, credo che nella gara di ritorno possa avere un peso..."
La testa, adesso, è rivolta al ritorno dei playoff, che si giocherà a Milano lunedì: “È un verdetto rimediabile. Abbiamo altri 90 minuti per ribaltare questa situazione complicata. Non possiamo piangerci addosso, dobbiamo essere per forza fiduciosi in vista di lunedì, altrimenti abbiamo già perso. A San Siro servirà una partita gagliarda, una partita da Italia. L'unica cosa da evitare è fare proclami o sentirsi sfortunati, bisogna mantenere la testa alta e le spalle dritte. Mi auguro che saremo feroci.”
La chiosa del capitano azzurro Gigi Buffon è dedicata ad un appello che viene dal cuore: “Mi aspetto che chi sarà a San Siro si sfili la maglia del club del cuore e mostri con orgoglio quella azzurra che abbiamo sulla pelle.”
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