Il commissario tecnico della Nazionale francese, Didier Deschamps, è stato intervistato ai microfoni del 'Corriere Della Sera' alla vigilia del test amichevole che vedrà protagonista la Francia contro l'Italia di Roberto Mancini.
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Francia, Deschamps: “Da noi si debutta a 17 anni, in Italia bisogna essere dei fenomeni. Mancini l’uomo giusto…”
Le parole del CT della Francia alla vigilia della sfida contro gli azzurri: "È strano, un Mondiale senza Italia non è la stessa cosa..."
Di seguito, le dichiarazioni rilasciate dal coach ex Juventus.
ITALIA OUT DAI MONDIALI - "È strano. Un Mondiale senza Italia non è la stessa cosa, perché il calcio da voi è passione. Bisogna capire le ragioni di questo cataclisma e ripartire. La qualità c’è. In campo e in panchina: Mancini mi sembra l’uomo giusto".
AMICHEVOLE - "Che valore ha la gara? Per l’Italia non so, ma per noi è molto importante e sfidare gli azzurri è sempre qualcosa di particolare. E a Nizza, così vicina al confine, lo sarà ancora di più. Tutto conta nell’avvicinamento alla Coppa".
SUL CALCIO ITALIANO -"Quella del calcio italiano è una crisi profonda? Non credo. Saltare un Mondiale è un momento durissimo, ma sono convinto che l’Italia riprenderà la strada giusta: ci incroceremo di nuovo all’Europeo. Una delle cause della crisi? Una volta il vostro campionato era l’obiettivo di tutti i calciatori, adesso non più. Mi sembra però sempre competitivo. In Francia ci sono meno mezzi economici, ma a 17-18 anni i ragazzi giocano. Da voi bisogna essere dei fenomeni per debuttare così giovani".
POGBA - "Paul si è fermato? Non è regredito, di questo sono convinto. Forse si è troppo esigenti con lui: può essere decisivo anche se non segna o non produce assist. Allegri diceva che doveva 'gigioneggiare' meno? Deve coniugare efficacia e creatività, perché a volte si perde. Poi il fatto che sia un personaggio mediatico, con un lato eccentrico, fa sì che si parli sempre di lui. E chi lo odia dirà sempre cose sgradevoli su di lui. Ma io non ho dubbi: è un giocatore top".
MBAPPE' - "Di lui mi piacciono molte cose, se non tutte. La sua velocità può fare la differenza".
MATUIDI - "Che ruolo ha nel gruppo Blaise? È fondamentale, sul campo e nella vita di gruppo. Conto molto su di lui e sulla sua leadership naturale. Può succedere che non giochi sempre, ma resta un leader".
FUTURO - "Tornare ad allenare un club dopo il Mondiale? Sto benissimo in Nazionale, la domanda non me la pongo. Poi nel futuro chissà: la sola cosa fondamentale per me è poter parlare la lingua dei giocatori. Me lo hanno insegnato alla Juve, dicendomi che in due mesi avrei dovuto imparare l’italiano. Me la cavo ancora bene, no?", ha concluso.
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