La risposta di Dario Mirri.
serie d
Mirri: “Pergolizzi non è Mourinho, ma io non sono Agnelli. Il Palermo deve andare in Serie C”
Le parole del presidente rosanero Dario Mirri in merito ai risultati ottenuti dal Palermo e alle reazioni dei tifosi
I risultati ottenuti dal Palermo nelle ultime gare e, in particolare, le scelte del tecnico rosanero Rosario Pergolizzi non hanno soddisfatto i tifosi. I supporters presenti al “Barbera” in occasione della gara contro il Marsala, infatti, hanno espresso il proprio malcontento nek confronti dell’allenatore al momento della sostituzione di Mattia Felici.
Il presidente rosanero Dario Mirri, intervenuto ai microfoni di 7Gold, ha detto la sua in merito alle critiche dei tifosi e ha svelato i programmi di mercato della società: "Critiche a Pergolizzi? Pergolizzi è uno dei pochi tecnici che non è stato raccomandato per ricoprire questo ruolo. A luglio abbiamo subito decine di pressioni e raccomandazioni di potenziali altri allenatori rosanero, che hanno fatto di tutto per essere preferiti a lui. Pergolizzi è stato scelto per i suoi meriti rispetto alla categoria. Non è certamente Mourinho, come io non sono Agnelli. È un eccellente allenatore per la Serie D, siamo primi e la squadra ha raccolto ottimo risultati. L’allenatore sbaglia come qualsiasi essere umano, credo che stia dimostrando una grande pazienza di fronte alle critiche. Sa bene che deve vincere, ma nel caso in cui non accadrà il primo ad andar via sarò io. Il Palermo deve andare in Serie C. Tutto il progetto passa dalla promozione, non possiamo permetterci errori. Abbiamo fatto grandi investimenti e il nostro coinvolgimento è totale. Faremo di tutto per andare in C, per questo abbiamo preso dei giocatori per colmare l’assenza di Santana che è pesante. Mario è insostituibile per le sue capacità, ma soprattutto per quello che rappresenta all’interno del gruppo. Speriamo presto possa rientrare. Mercato? Non sono io a dover rispondere. Io e Tony Di Piazza faremo di tutto per accontentare le richieste del nostro direttore sportivo, non ci tiriamo indietro. I tifosi possono stare tranquilli. In altri anni sono arrivati a gennaio giocatori non adatti, in questo caso prenderemo soltanto giocatori utili a migliorare la rosa o sostituire qualcuno. La squadra è ottima in tutti i reparti, ma se ce ne è bisogno faremo degli interventi. Non penso che l’innesto un giocatore in Serie D possa cambiare le sorti del campionato in sedici partite. Ciò che conta è l’atteggiamento della squadra. Io temo che i risultati altalenanti derivino da un problema di mentalità e di autoconvinzioni legate alle pressioni, che allo stadio si avvertono. Noi dobbiamo vincere tutte le partite ingoiando qualsiasi cosa, dall’allenatore ai rigori sbagliati. Se non siamo bravi a restare uniti e il pubblico non ci sostiene diventerà complicato. I giocatori di Serie D non sono professionisti abituati a reggere la tensione, dobbiamo aiutarli a sopportare questa pressione e non buttarli giù".
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