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Milan, Romagnoli fa 200: “Tutto sul mio futuro, Ibra è la nostra fame. Scudetto? Rispondo così”

Le dichiarazioni rilasciate dal capitano del Milan

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Duecento presenze in rossonero.

Un traguardo prestigioso, quello tagliato da Alessio Romagnoli a soli 25 anni. Il capitano del Milan, intervistato ai microfoni di SkySport, ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera, tornando a parlare anche del suo futuro, con il contratto che lega il centrale classe 1995 al club meneghino che scadrà il 30 giugno 2022.

"Duecento partite vogliono dire tante cose, le vedo come un punto di partenza e non di arrivo. Spero di farne altre 200 se non di più, sono sempre orgoglioso di essere capitano del Milan, darò sempre il mio massimo ad ogni gara. Il mio sogno è di diventare il più forte di tutti, di vincere e di essere ricordato come un vincente. Ogni giocatore lavora per questo. Punto ad essere un vincente e a vincere il più possibile", sono state le sue parole.

FUTURO -"Mi trovo benissimo al Milan, è stato subito amore a prima vista, sto bene a Milano, ho un contratto fino al 2022, manca ancora tanto, poi vedremo. Finché starò qui darò sempre il massimo. Fuori dal campo sono molto tranquillo, anche timido. Mi piace tenermi dentro le cose, ho mantenuto sempre le stesse amicizie, a Milano però ho trovato il mio ambiente ideale. Il numero 13 di Nesta? Nesta per me è il più grande difensore della storia, italiano e non solo. La 13 era disponibile, mi sono sentito di prenderla, senza problemi, con molta leggerezza"

ROMA -"Devo tanto alla Roma, tantissimo. Mi ha preso da bambino e mi ha cresciuto, devo tanto a Zeman, mi ha voluto in prima squadra quando ero molto giovane. Fu veramente una bella esperienza. Il mio primo gol è stato molto emozionante, poi andare ad abbracciare Francesco è stato fantastico. Sono contento di esserci stato anche io. Io terzino con Garcia? Mi sento un centrale, a diciotto anni non potevo dire di no a giocare terzino. Feci abbastanza bene, fu un'esperienza importante per me ed un passo importante nella mia carriera".

DA MIHAJLOVIC A GATTUSO -"La Sampdoria la ricordo con grandissima emozione, Mihajlovic per me è stato molto importante. Devo ringraziarlo perché mi ha voluto fortemente alla Samp e al Milan, ha fatto spendere tanti soldi per me, mi ha fatto giocare anche quando facevo qualche errore. Gattuso? Mi dispiacque l'esonero di Montella ma il calcio va così, poi arrivò Rino, una persona vera come Sinisa, un vero uomo. Con lui arrivarono i risultati e le soddisfazioni, fu un anno veramente fondamentale per noi. Quel Milan è stato lo specchio del suo allenatore, un Milan sempre pronto a battagliare".

MILAN -"Ho detto sì al primo istante, è bastata una chiamata del mister. Tutto il resto lo ha fatto Galliani col mio ex procuratore. Il Milan vuol dire campioni, trofei vittorie, mi sono sentito sempre parte di una famiglia. Sono arrivato molto giovane, sono qui da sei anni e non posso chiedere di meglio, è stato subito amore a prima vista. Il primo trofeo non si scorda mai, negli anni abbiamo potuto vincerne altri, come la finale di Coppa Italia persa ai supplementari. Ne ho perse tre, spero di rimediare nei prossimi anni. Il primo trofeo comunque è stato molto importante. La fascia da capitano? Eravamo in tournée in America, Gattuso mi toccò il braccio e dissi subito sì. Essere capitano di una squadra così gloriosa a 23 anni può essere solo motivo di orgoglio. La fascia del Milan in pochi la indossano, l'hanno indossata i più forti al mondo, è una spinta per fare sempre meglio".

IBRA E SCUDETTO -"Pioli è uno di noi. Una persona che fa le cose in gruppo, ha voluto tanto che questo gruppo potesse crescere. Non dobbiamo fermarci, siamo all'inizio, niente è scritto. Dobbiamo essere bravi a sfruttare il momento e fare il meglio possibile. Ibrahimovic? Ha aggiunto fame di vittorie, mentalità e gol che all'inizio ci mancavano Lo scudetto? Il nostro obiettivo è e rimane la Champions, il campionato è ancora lungo, è ancora presto per fare previsioni. Giochiamo ogni partita al massimo per arrivare la Champions, poi vediamo", ha concluso Romagnoli.