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Milan, Ibrahimovic: “Dispiaciuto per Donnarumma, la mia sull’arrivo di Giroud”

Milan, Ibrahimovic: “Dispiaciuto per Donnarumma, la mia sull’arrivo di Giroud”

Le dichiarazioni rilasciate da Zlatan Ibrahimovic a "La Gazzetta dello Sport": diversi i temi trattati dall'attaccante del Milan

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"Sono molto dispiaciuto per Donnarumma".

Lo ha detto Zlatan Ibrahimovic, intervistato ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport". Diversi sono stati i temi trattati dall'esperto attaccante del Milan: dall'addio di Gianluigi Donnarumma, il cui contratto che lo lega al club rossonero scadrà il prossimo 30 giugno, al possibile approdo di Olivier Giroud alla corte di Stefano Pioli. Ma non solo...

"Che valore ha Donnarumma? È cresciuto nel Milan, poteva essere il portiere di questa squadra per 20 anni. Anzi, magari non per 20 perché non è Ibra (scherza lo svedese, ndr). Ma è il più forte del mondo, sarebbe potuto diventare Mister Milan come Paolo Maldini. Che valore si poteva dare a Maldini? Non c'è una misura. Se Gigio va via non lo so, ma serve essere in due per ballare il tango. Gli direi di restare al Milan fino alla fine", sono state le sue parole.

GIROUD -"Più giocatori di grande livello riusciamo a inserire, meglio è. Lui ha grande esperienza e non abbiamo in squadra tanti giocatori che abbiano vinto trofei. Se viene è il benvenuto, anche perché questo è un gruppo disponibile, che ha voglia di imparare e migliorare ed è ben guidato".

EURO 2020 - "Sono deluso, ma lo sono più per aver saltato tante partite con il Milan. Avrei voluto giocare di più, normalmente faccio 50 partite l'anno. Ma forse dovrei essere più realista e chiedere meno al mio corpo, ma non ci riesco. Poi, certo, sono deluso per gli Europei, ma rientrare in una competizione così quando non sono al top della forma non sarebbe da me. Preferisco restare fuori e fare il tifo per la Svezia. Gli infortuni mi hanno fatto soffrire, ma sono felice perché il Milan è in Champions League, i tifosi lo meritavano. Volevo vincere lo scudetto, eravamo lì in testa. Ma la squadra è comunque cresciuta in mentalità, collettivo. Così migliorano i singoli", ha concluso.

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