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Juventus-Milan, Nocerino: “È sempre una gara affascinante, facile dire chi prevarrà. Ibrahimovic? Fa ancora la differenza”

L'ex centrocampista di Juventus e Milan analizza la sfida di domenica sera che vedrà contro due delle squadre in cui è stato protagonista nel corso della propria carriera

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Domenica sera andrà in scena la sfida tra Juventus e Milan.

Da sempre una sfida sentita sia dai calciatori che dalle tifoserie a prescindere dalla posizione in classifica della propria squadra. C'è chi ha vestito entrambe le maglie nel corso della sua carriera come Antonio Nocerino che si è proiettato alla sfida dell'Allianz Stadium. Le dichiarazioni del centrocampista campano ai microfoni di Radio Bianconera nel corso del programma "Terzo Tempo".

"È affascinante questa partita, sia quando si gioca a San Siro che a Torino c’è un’atmosfera incredibile, mentre magari con l’Inter, col Torino o con la Roma è completamente diverso. Il Milan ha delle armi, spero che in primis possa essere l’orgoglio, ma sulla carta è una partita scontata. La Juve ha più da perdere del Milan, i bianconeri devono continuare la loro marcia verso lo Scudetto perché dietro ha un’Inter che è lì, in questo momento non si può e non si deve permettere passi falsi. Ibrahimovic? Ibra io lo prenderei sempre ma non perché è Ibra ma perché sposta gli equilibri, è un grande campione e fa la differenza. Il Milan in questo momento secondo me può averne bisogno, non ha un giocatore come lui. Ibra può aiutare i giocatori che ha intorno a crescere e a migliorare nell’autostima perché pretende tantissimo, ti aumenta la voglia di fare e l’ambizione. Secondo me è più Ibra che serve al Milan che il contrario".

L'ex calciatore anche del Palermo si è soffermato altresì anche su un ipotetico ritorno in Italia dopo l'esperienza americana con la maglia dell'Orlando.

"Spero presto, aspetto la chiamata giusta. Arrivato a 34 anni non voglio andare dietro al contratto, ai soldi. La cosa che mi può far venire il fuoco dentro è incontrare delle persone serie che mi possano aiutare a rimettermi in discussione e magari io posso dare una mano perché fisicamente e mentalmente mi sento bene. Aspetto e vedo, se non arriva ho preso il patentino Uefa B e inizierò qualcos’altro, ma preferisco attaccarmi più alla situazione umana che contrattuale".