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Juventus-Milan, Bennacer avverte Sarri: “Non siamo il Lecce, possiamo vincere. Champions League? L’obiettivo…”

Le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista del Milan: "La scelta di venire qui è stata la migliore che avrei potuto fare"

Mediagol3

Tre giorni e sarà Juventus-Milan, match valido per la dodicesima giornata del campionato di Serie A.

Diversi sono stati i temi trattati da Ismael Bennacer, intervistato ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport' in vista della delicata sfida in programma domenica sera fra le mura dell'Allianz Stadium: dal momento del Milan, reduce dalla sconfitta maturata contro la Lazio di Simone Inzaghi, alle prestazioni personali offerte fin qui. Di seguito, le sue dichiarazioni.

"In passato ho fatto anche la mezzala ma ora, da un anno e mezzo, gioco davanti alla difesa. Un tempo in cui ho imparato tante cose ma ancora troppo poco per dire che vado bene così: so di dover essere più leader, di dover parlare di più come impone il mio ruolo. Devo saper suggerire ai miei compagni le indicazioni migliori, devo capire come gestire i momenti difficili - ha spiegato il centrocampista rossonero -. Oggi parlo già tanto, in campo visto che fuori sono uno silenzioso, ma devo farlo ancora di più. E poi devo crescere tatticamente, nella ricerca della palla, nel sapermi liberare dalla pressione. Mi ispiro a Iniesta e Verratti, li osservo tantissimo. Quando Pirlo giocava ero piccolo e non ho fatto in tempo a vederlo molto dal vivo. So che è stato tra i più grandi e anche Boban me lo ricorda sempre. Mi dice: 'Guarda come giocava Pirlo, non era velocissimo ma sapeva prima degli altri dove andava la palla e dove erano i compagni, la sua posizione era sempre perfetta'. Ora lo sto studiando nei video".

TRA PASSATO E PRESENTE - "E’ ovvio che Milano è Milano ed Empoli era Empoli. Ma il calcio è uguale da tutte le parti, solo che qui giochi con compagni più forti. Per questo dico che la pressione non mi influenza, credo di saperla reggere bene. Gli errori ci stanno comunque, ma non dipende da dove sei. Ripeto, so di dover crescere e la scelta di venire qui è stata la migliore che avrei potuto fare. Gigio è fortissimo, con Theo Hernandez avevamo giocato insieme da piccolini in Francia e l’ho ritrovato molto più completo. Mi trovo bene con Leao e Kessié, che parlano francese, e con Calhanoglu, che è il mio vicino di spogliatoio. E poi sono felice di aver ritrovato qui Krunic. Lui e mio fratello maggiore sono stati i primi a sapere del Milan. Mio fratello Samir perché da sempre è un grande tifoso rossonero e Krunic perché da Empoli era arrivato qui poco prima di me. Mi chiamava quando ero in Egitto per la Coppa d’Africa e insisteva: 'Vieni o no? Qui ti vogliono'".

JUVENTUS -"La Juve è la Juve ma noi siamo il Milan, non il Lecce. Se loro, Juve e Lecce, hanno pareggiato, noi possiamo vincere. Basta avere lo spirito giusto. Vogliamo arrivare più in alto possibile, il più vicino alle prime posizioni. Senza dire di più ma sapendo che nella nostra testa l’idea della Champions League e dell’Europa League c’è", ha concluso Bennacer.