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Nocerino-Mediagol: “Liverani allenatore nato, da Tedesco mi aspettavo altro. Milan, Juventus e futuro Allegri. Io al Palermo…”

L'intervista esclusiva concessa dall'ex centrocampista di Juventus, Palermo e Milan, Antonio Nocerino, alla redazione di Mediagol.it

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Mezzala dinamica e verace, corridore instancabile con eccellenti tempi di inserimento offensivo e spiccato senso del gol.

Antonio Nocerino ha appeso le scarpette al chiodo a gennaio scorso. Dopo l'avventura in MLS tra le fila dell'Orlando City, la parabola calcistica del centrocampista si è chiusa con il ritorno in Italia, dove ha vestito per una brevissima parentesi la maglia del Benevento. Nel cassetto glorioso dei ricordi rimangono le avventure importanti con Juventus, Palermo, Milan, club prestigiosi in cui l'intermedio campano ha vissuto stagioni di livello, e la gioia della maglia azzurra indossata con l’Italia Under 21 nel 2006 e con la selezione maggiore guidata da Prandelli nell’Europeo 2012. Una decisione, quella di ritirarsi dall'attività agonistica, sofferta ma già covata da qualche tempo. Oggi, il classe '85 si ritrova nuovamente negli Stati Uniti per tracciare la sua strada professionale come allenatore, ma deve fare i conti con le conseguenze dettate dall'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 in tutto il mondo, che ha costretto diversi settori dell'economia, tra cui anche lo sport, a fermarsi.

L'ex centrocampista, nel corso di un'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it, ha ripercorso la sua carriera, soffermandosi sui club di cui ha vestito le maglie e su altri ex Palermo che come lui oggi ricoprono il ruolo di allenatore.

"Non ho visto tante differenze tra Milan Juventus a livello di managerialità e gestione perché hanno un'organizzazione e una professionalità pazzesca, curano il dettaglio e di conseguenza sono più funzionali, capaci e forti degli altri. Chi vince no lo fa mai per caso, le grandi squadre curano ogni tipo di aspetto con ruoli e competenze specifiche e il calciatore pensa solo a giocare. Diversità di filosofia e mentalità tra i due club non ne ho viste, hanno una mentalità allucinante e sono sempre proiettati al futuro. Entrambi i club hanno ambizione massima e sono estremamente organizzati e professionali, questo credo che faccia sempre la differenza. Tedesco-Liverani? Da Giovanni mi aspetto di più una carriera da dirigente e quindi da direttore, a Palermo aiutava sempre tutti e rendeva tutto semplice trovando sempre soluzioni ai problemi di ogni tipo con intelligenza e generosità. L'ho conosciuto anche da allenatore e mi piace moltissimo, ragazzo d'oro che si mette sempre a disposizione. Ragazzo timido, vi confesso che quando arrivò sulla panchina del Palermo mi sono emozionato per lui perché so quando tiene a questi colori. Fabio era già un allenatore in campo, grande conoscitore di calcio che ha personalità e rispetto a Tedesco è un po' più veemente e diretto. Ho avuto la fortuna di conoscere entrambi sia come giocatori che come uomini, mi porto dietro e dentro poche persone e loro ne fanno parte perché mi hanno arricchito molto e devo ammettere che gli voglio bene. Vogliamo organizzare una partita insieme per ritrovarci tutti insieme dopo la fine di questa emergenza e salutare ancora una volta Palermo, ne parleremo con Balzaretti e gli altri vediamo cosa potrà uscirne fuori. Il futuro di Allegri? Io ho avuto il piacere di essere allenato da lui, lui è molto affascinato dall'idea di un'esperienza professionale all'estero perché è molto curioso di apprendere ed ampliare il suo già ricco bagaglio di conoscenze e credo che la Premier League potrebbe essere una sua prima scelta. Credo che tornerà presto ad allenare, parliamo di un grande tecnico che è rimasto fermo per scelta; sono sicuro che potrà scegliere lui da dova ripartire e tornerà tranquillamente a sedere su una panchina. È migliorato tantissimo, l'ho seguito nel corso del suo ciclo vincente alla Juventus è cambiato tanto rispetto a quando era al Milan: nella personalità, nella gestione della partita e nella lettura delle situazioni in corsa, e quindi posso solo dire che è un top assoluto nel ruolo".

Una battuta, infine, sulla possibilità di approdare al Palermo in futuro: "Qualora dovessi ricevere una chiamata verrei senza pensarci, magari. Sarebbe un sogno e un onore, ma prima devo fare esperienza nel mio nuovo e delicato ruolo studiando, imparando e sbagliando. Quella del Palermo non è una panchina come tutte le altre, per me specialmente perché io so quello che provo e che penso della città e dei palermitani. È un qualcosa di molto grande e quindi dovrò venire preparato per non rischiare di deludere chi crede in me e quindi di sbagliare. Se in futuro dovesse profilarsi questa possibilità giuro che vengo a piedi. Voglio mandare un grande abbraccio ai tifosi rosanero che ho sempre nel cuore".