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Lecce, Sticchi Damiani: “Favorevoli a ripartire, non bisogna forzare i tempi. Taglio stipendi? Ho agito in questo modo”

Il presidente del club salentino favorevole a ripartire, la cosa fondamentale però sarà la sicurezza di tutti per non rischiare di provocare una seconda ondata

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La Serie A vuole tornare in campo, ma il pensiero comune di tutti è uno solo: sicurezza.

I club della massima serie italiana, eccezion fatta per un paio tra i quali figura il Brescia, hanno intenzione di scendere nuovamente in campo per poter concludere la stagione 2019/20. Pronto a ripartire anche il Lecce di Saverio Sticchi Damiani che, ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

"Non abbiamo avuto ancora alcuna comunicazione ufficiale dalla FIGC. Mi sento di essere molto cauto e prudente, non avendo le competenze tecniche ho chiesto ai miei medici sociali di approfondire perbene i termini di questo protocollo, che però ancora non è ultimato. A livello personale, vorrei che tutto questo non rappresentasse un'accelerata esagerata perché i numeri di contagi e morti sono ancora pesanti. Noi siamo pronti, ci allineiamo, studieremo il protocollo. Ma nessuna accelerazione importante che possa far venire meno le cautele che stiamo rispettando. Ho sempre detto che se serve al sistema calcio ripartire io sarò a disposizione. Ma ho sempre detto anche che bisogna ripartire quando il rischio contagio è zero, altrimenti tutto questo grande sforzo non ha senso. C'è un dato fondamentale: il livello fondamentale non è ancora crollato. Se questa quindi è un'attività preparatoria rispetto ad una data ipotetica, io ci sono. Ma se ci sarà da ripartire veramente, forzando i tempi, facendolo troppo presto, farò sentire le mie ragioni. La nostra area è stata risparmiata in parte da questa pandemia, ma sarebbe da scellerati mettere a rischio un territorio risparmiato per far ripartire il calcio. Taglio stipendi? Il tema stipendi è stato affrontato solo in una prima battuta. Ho spiegato che l'atteggiamento della società sarà trasparente coi calciatori. Non c'è volontà di far pagare questa crisi soltanto ai calciatori".