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Lazio, Tare: “Fermare il calcio italiano sarebbe un disastro, il campionato deve andare avanti per il bene di tutti”

Le dichiarazioni rilasciate dal ds della Lazio in merito all’emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus

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Igli Tare alza la voce.

L’emergenza Coronavirus, che in queste settimane ha delineato un quadro sanitario estremamente complesso in tutta Europa e, in particolare, in Italia, dove continuano a registrarsi dati drammatici, in termini di soggetti contagiati e deceduti, continua a ripercuotersi, inevitabilmente, anche nel calcio. Le norme istituzionali adottate dal Governo al fine di bloccare la diffusione del terribile e temibile virus, infatti, hanno avuto importanti ripercussioni anche su tutto il mondo dello sport che ha dovuto procedere con la sospensione di tutte le attività agonistiche fino a data da destinarsi.

Sulla delicata questione si è espresso il direttore sportivo della Lazio, che intervenuto ai microfoni del canale televisivo tedesco 'Sport 1', ha spiegato a muso duro i rischi che correrà il calcio italiano qualora i campionati non dovessero ricominciare: "Per il calcio italiano fermarsi qui sarebbe un disastro. Proveremo ad evitare che questo accada con tutta la nostra forza affinché si continui la stagione. Nel calcio italiano oltre il 75% dei club finanzia il proprio budget attraverso i diritti televisivi, se questi ricavi non dovessero esserci, ciò porterebbe al collasso. La stagione deve essere terminata. Il campionato deve andare avanti per rispetto delle morti e di tutti i tifosi. Non è un tempo maturo per deciderne la cancellazione. Il numero di persone infette sta diminuendo e interrompere la stagione sarebbe ingiusto. La Lazio freme per tornare in campo? I giocatori non attendono altro, aspettano solo il momento in cui possa tornare la normalità anche all’interno del club. Una volta ristabilito tutto cercheremo di riprendere da dove avevamo finito".

Dramma Covid-19: "Nonostante la situazione catastrofica che vive il Paese io e la mia famiglia stiamo bene. Per fortuna nessuno di noi è stato infettato dal virus. Ma queste che stiamo vivendo sono settimane estremamente brutte. All’inizio tutti prendevamo il problema alla leggera, poi il virus si è diffuso velocemente. In Italia ne siamo diventati sempre più consapevoli dopo aver visto i primi numeri. La situazione è diventata sempre più difficile. Stiamo parlando di una guerra. Vedere i camion militari trasportare le bare ti sciocca, ti lascia senza parole. E i numeri che vengono aggiunti ogni giorno sono terrificanti. E’ un disastro per l’intero Paese. Molti miei amici hanno già perso i loro genitori a causa del virus".

La routine in casa biancoceleste: "Con i giocatori e con lo staff ci sentiamo ogni giorno singolarmente, è dura aspettare che tutto ricominci. Tuttavia dobbiamo avere grande rispetto per coloro che, da settimane, combattono in prima linea per salvare le vite di tante persone malate. Allo stesso tempo però vorremmo tornare a una normalità e questo significa anche allenarci. I giocatori non attendono altro, aspettano solo il momento in cui possa tornare la normalità anche all’interno del club. A quel punto bisognerà ritrovare lentamente la forma e uscire da questo horror il prima possibile".

Taglio stipendi: "Dobbiamo ancora pensare come agire. I nostri giocatori sono stati in contatto tra di loro, ma non ne hanno ancora parlato. Ma possiamo ben immaginare che presto lo sarà anche per noi", ha concluso Tare.