Luciano Moggi a Palermo. In occasione di un evento organizzato all'Addaura, l'ex direttore della Juventus è partito subito con una battuta sulla recente sentenza pubblicata dalla quinta sezione del Consiglio di Stato, in cui è stata confermata la radiazione a vita ai suoi danni.
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Moggi: “Sarri e i fatturati? Non sa che dice. Montero? Era dell’Inter e quando si è sposato…”
Luciano Moggi a tutto campo: ecco le sue parole nel corso di un evento organizzato a Palermo. "Sconcerti? Se non scappava nottetempo da Firenze, lo menavano".
"Le chiavi dello spogliatoio in cui ho chiuso Paparesta le ho ancora in tasca", afferma ridendo. "Io un esempio di lealtà sportiva? Non ci sono dubbi. Io auguro a tutti quanti i presenti che non gli capiti quello che è accaduto a me. Io sono rimasto coinvolto in qualcosa che non sapevo nemmeno. E nel frattempo, invece, il Milan si metteva d'accordo con De Santis per non ammonire Nesta e Seedorf che erano diffidati, in modo tale che giocassero contro di noi la settimana dopo".
Il discorso poi vira sull'attualità. "Polemiche arbitrali contro la Juve? Le squadre di calcio devono crescere, non può essere la Juventus la colpevole di tutto. La Juve è un modello e fa cose a cui le altre non pensano nemmeno. Quando Sarri parla di fatturati ed economia, non sa quello che dice - ha detto -. Non sa tutto ciò che c'è attorno alla Juve: è l'unica società, quella bianconera, che sa coniugare il fatto sportivo con quello economico".
Quindi un aneddoto su Montero: "Montero stava firmando per l'Inter? Sì, confermo. In quel momento non stavamo minimamente pensando a Montero che era in trattativa con l'Inter. Ero al telefono con Pasqualin e D'Amico, suoi agenti, e mi disse che stavano conducendo la trattativa. Avvertii subito Marcello Lippi, all'epoca non nostro allenatore, e mi disse: 'Prova a prenderlo tu'. Bene, mi inserii nella trattativa e bruciai l'Inter. Mazzola non ci rimase proprio bene - ricorda Moggi -. Tornando a Montero, lui aveva una particolarità. Aveva una vita abbastanza movimentata, frequentava discoteche, etc... ma in campo rendeva perfettamente. Così io gli ho detto: 'Finché il campo ti dà ragione, ok'. Poi è successo che si è sposato e andava ogni giorno a letto alle otto: quella è stata la sua fine e da lì un calo. Infatti poi lasciò la Juventus", racconta Moggi che viene incalzato anche su Pippo Inzaghi. "Gli avevo sconsigliato di allenare il Milan. Gli avevo detto: 'Fatti comprare i giocatori, perché non è facile'. Lui è innamorato dei rossoneri e ci è andato con una squadra non proprio forte. Adesso sta dimostrando di essere un buon allenatore, perché fare bene nelle leghe minori non è facile".
Il retroscena è dietro l'angolo. "Ho consigliato l'operazione Pastore-Palermo? Questo è stato un discorso fatto tra me, Ancelotti e Zamparini. Ancelotti si fece scappare che voleva prendere Pastore, spiegandoci le caratteristiche. Appena è finita la cena, Zamparini ha chiamato all'una di notte Sabatini e gli ha detto che avrebbe dovuto prendere Pastore altrimenti veniva fatto fuori - ha ricordato Moggi -. Io ho lavorato col Palermo di Zamparini dal 2006 al 2008, poi è successa una cosa un po' spiacevole con Ballardini: vennero dette cose non vere sul mio conto. A quel punto raggiunsi Zamparini a Vergiate e gli dissi 'Lasciamo stare, rimaniamo amici'. Lui (Zamparini, ndr) ha fatto molto per me e mi ha aiutato. Dopo due anni terminò il mio rapporto di collaborazione coi rosanero".
"Paparesta presidente del Bari? Dico solo che un conto è fare l'arbitro, un altro è fare il presidente - risponde Moggi -. Lo stesso discorso vale per Baccaglini che comunque non è stato arbitro ma uomo dello spettacolo. E' il calcio che sta cambiando e io non mi identifico più. Ad esempio, non condivido la scelta di alcuni giornalisti di diventare direttori sportivo: successe a Sconcerti che, se non scappava nottetempo da Firenze, lo menavano (ride, ndr)".
Si chiude con una parentesi sul Palermo. "Come detto, collaboravo col Palermo tra il 2006 e il 2008. Con Ballardini è successa una cosa strana: in quel periodo collaboravo col Palermo e Zamparini mi chiedeva che squadra avrei messo in campo. Zamparini a fine primo tempo delle partite, chiamava il direttore sportivo di turno e gli diceva: 'Se non fai fare all'allenatore questi cambi che ti dico io, mando a casa te e l'allenatore'. Capitò due-tre volte e a un certo punto Ballardini gli chiese: 'Presidente, ma chi ti dice queste cose?'. E lui rispose: 'Moggi!'. Così Ballardini se la prese un po' con me. Baccaglini? Di lui mi piace il carattere. Dice che farà grandi cose e infatti i risultati si vedono (ride, ndr)".
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