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Juventus, un anno di CR7: “Mi sento ancora al top. Pallone d’Oro? Non sono ipocrita. La verità sull’accusa di stupro…”

Juventus, un anno di CR7: “Mi sento ancora al top. Pallone d’Oro? Non sono ipocrita. La verità sull’accusa di stupro…”

L'intervista rilasciata dall'asso portoghese a 'Record': dall'approdo alla corte di Massimiliano Allegri, alle accuse di stupro...

Mediagol7

Da Madrid a Torino: è stato l'anno di Cristiano Ronaldo.

L'asso portoghese, approdato a sorpresa nel corso della sessione estiva di calciomercato alla Juventus, è oggi l'uomo copertina della squadra allenata da Massimiliano Allegri. Sono già quindici, infatti, i gol messi a segno dal classe '85 con la maglia bianconera tra campionato e Champions League. Un vero e proprio trascinatore.

Intervistato ai microfoni di 'Record', il giocatore ha tracciato un bilancio personale dell'anno che sta per concludersi. Un anno che lo ha visto ancora una volta protagonista dentro e fuori il campo.

Nel mese di luglio, il suo addio al Real Madrid dopo nove lunghi anni. "Se il punto più alto del 2018 è stata la vittoria della Champions League con il Real Madrid? È stata la mia quinta vittoria in questa competizione e la terza di fila per il Real Madrid. Però non posso non menzionare il mio arrivo alla Juventus, dove sono stato trattato benissimo", ha dichiarato CR7.

RITIRO -"No, non penso al ritiro. Sento ogni giorno la stessa emozione di giocare a calcio ad alti livelli. Sento ogni giorno lo stesso entusiasmo, faccio quello che mi piace. Sento ancora la motivazione per spingere al massimo in ogni partita, in ogni allenamento. Voglio ancora migliorare e aiutare la mia squadra a vincere trofei. Non mi pongo un traguardo, sto facendo molto bene in ogni aspetto e ho intenzione di continuare a lavorare in questo modo per qualche altro anno".

PALLONE D'ORO - Il 2018, però, non lo ha visto trionfare in occasione del Pallone d'Oro, il noto premio calcistico assegnato annualmente al giocatore che più si è distinto nell'anno solare. "Non sono ossessionato dai premi individuali. La cosa più importante è vincere trofei collettivi ed aiutare la squadra. Io non sono un ipocrita e non nascondo che quando ho vinto ero molto felice, ma quando non si vince non è la fine del mondo. Io rispetto la decisione di coloro che hanno votato, ma penso che i numeri parlano da soli".

SPORTING LISBONA - Fra i temi trattati dal numero 7 della Juventus anche l'aggressione subita lo scorso maggio da alcuni giocatori dello Sporting Lisbona, dal tecnico Jorge Jesus e dal suo collaboratore Raul José dopo una sconfitta da parte di una cinquantina di ultrà. "E' stato triste vedere una situazione del genere, lo Sporting è il club del mio cuore. Nani allo Sporting? E' tornato a casa, dove siamo cresciuti come giocatori e come uomini. Se anch'io un giorno tornerò? Nel calcio non si sa mai...", sono state le sue parole.

KATHRYN MAYORGA - Un macigno che pesa, è quello relativo all'accusa di stupro ai danni della 34enne Kathryn Mayorga, all'epoca dei fatti aspirante modella. Il caso risale al 2009. E la difesa di Ronaldo è stata quella del rapporto consensuale. "Mi è costato vedere la mia famiglia turbata dalla notizia, ma sanno che non sarei mai stato in grado di farlo. Sono calmo e molto fiducioso che presto tutto sarà chiarito", ha concluso Ronaldo.

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