Il botta e risposta tra Massimiliano Allegri e Lele Adani continua nel post partita del derby della Mole, terminato con il risultato di 1-1.
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Juventus-Torino, il confronto Allegri-Adani continua. La verità del tecnico ed il paragone con il Barcellona…
Il confronto tra Massimiliano Allegri e Lele Adani continua nel post partita del derby della Mole
L’allenatore bianconero, intervenuto ai microfoni di Sky Sport al termine del match, è tornato a parlare della discussione avuta nella scorsa giornata con l’ex calciatore:
“Quello che è successo sabato con Adani mi è dispiaciuto, quando parlo è perché ogni tanto non è tutto da buttare: ora o da un periodo di tempo si parla dell’evoluzione del gioco. Non è neanche da buttare quello che ci hanno insegnato i vecchi allenatori. Fare l’allenatore non dipende solamente da quello che si vede, bisogna riportare indietro e avere sensibilità, percezione e capire i momenti della stagione altrimenti tutti potrebbero fare l’allenatore. Le partite non si vincono con i numeri, ma attraverso una costruzione dell’annata e di capire i momenti. La cosa è chiusa sabato perché io ho grande rispetto perché altrimenti non sarei venuto qui, il rispetto è fondamentale in tutte le cose. Io sono andato davanti alle televisioni mentre mi esoneravano dal Milan (ride ndr).
Il tecnico del club di Torino, inoltre, è tornato a parlare dell’eliminazione dei suoi dalla Champions League ai quarti contro l’Ajax. Tra i temi trattati nella lunga intervista, anche la prestazione del Barcellona nella gara d’andata delle semifinali contro il Liverpool:
“Bisogna accettare anche le cose negative e lavoriamo per questo. Ho visto un servizio dove si estremizza tutto, l'Ajax firmava autografi e tutto bello, ma hanno vinto ed è più facile. Devo valutare i miglioramenti dei singoli e ora ho fatto debuttare moltissimi dalla Primavera in carriera. Ho piacere quando i giocatori migliorano. Quando uno non migliora dico che alla società che più di questo non può fare. Ci sono squadre come il Barcellona abituate a vincere Champions e giocare queste partite con giocatori di spessore diverso, per quelle situazioni lì. Io dico che in un chilometro ci cammino e ci corrono tutti, in 900 metri ci corrono tutti, negli ultimi 100 metri ci corrono in pochi. Con l'Ajax abbiamo perso il primo tiro al 37'. Dopo il gol abbiamo avuto difficoltà. A fine primo tempo c'era un timore di perdere la partita più grosso di quello che doveva essere. Invece dovevamo rimanere in totale serenità. Non sono giustificazioni. Dopo si poteva far meglio. C'è un dato di fatto però: quelli che vincono sono pochi. Anche lì ci sono categorie. Si vince in tanti modi ma bisogna che me li tiri fuori. Abbiamo portato a casa cinque scudetti, abbiamo giocato due finali di Champions. Dire che si sia giocato sempre male non mi sta bene, però dopo capisco che ci sono le mode. Ricordate che gli allenatori che vincono sono pochi, giocatori che vincono sono pochi, quelli che retrocedono sono gli stessi che non vincono mai. Quelle sono le categorie. Il calcio non è una scienza esatta, è arte”.
Lele Adani, tuttavia, non sembra essere d’accordo con il parere del tecnico e torna a rincarare la dose sull’eliminazione: “La partita che ha fatto il Liverpool con il Barcellona è diversa rispetto a quella fatta da voi con l'Ajax”. Infine, un’ultima frecciata da parte del commentatore: “I confronti sono ben accetti a patto che non diventino monologhi”. Toni pacati, ma querelle non del tutto conclusa.
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