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Juventus, Soulè: “Il debutto con Allegri un sogno. Dybala genio, Ronaldo…”

Soulè

Le dichiarazioni del giovane talento della Juventus, Matias Soulé, sul momento magico vissuto dopo il debutto con la compagine di Allegri

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Ai microfoni di LaCapitalha parlato il talento argentino  Matias Soulè, giovane promessa del settore giovanile della Juventus, che ha impressionato con la maglia della formazione bianconera under 23, ma soprattutto in Youth League, dov'è stato decisivo con 2 gol ed un assist in sole 4 partite disputate, guadagnandosi la chiamata di Massimiliano Allegri in prima squadra dove al momento ha disputato soli due minuti. Ecco le sue dichiarazioni:

"Tutto quello che mi è successo l’anno scorso è stato pazzesco. Prima l'allenamento con la prima squadra, poi è arrivato il debutto, qualcosa che sognavo sin da quando ero piccolo. Anche per quanto riguarda la convocazione nella Nazionale. È stato tutto incredibile. Mi sono sentito accolto molto bene in Italia. La Primavera, l’Under23 e la Serie A non sono la stessa cosa, ma mi sono adattato perfettamente. Mi ha colpito tutto. L’organizzazione, la struttura, è un altro livello. È un privilegio essere in un club così grande. Spero di poter restare il più a lungo possibile. Il debutto è stato pazzesco. Non ho giocato molto tempo, ma ho cercato di godermelo."

"Paulo Dybala mi ha aiutato molto, la verità è che è un genio in tutti i sensi, fuori e dentro al campo. Mi ha aiutato nei primi viaggi, nelle chiamate. Cristiano Ronaldo parla un perfetto spagnolo e un giorno, dopo l’allenamento, a pranzo, abbiamo parlato molto. Rideva con noi. Nonostante quello che è come calciatore, nei rapporti è una persona normale. Non potevamo credere di essere così con lui. 

"Quando mi convocarono con l'Argentina, mi ha chiamato il direttore sportivo dell’Under 23, Manna. Mi disse che, nonostante non ci fossero conferme, c’era la possibilità che mi sarei recato ad allenare con la Nazionale. A quel tempo pensavo fosse l’Under 20, che aveva appena iniziato ad allenarsi. Anche lui era felice, ovviamente. Poi mi ha detto qualcosa come “con i grandi” e ho capito che era con la Nazionale maggiore". Messi era già lì, prima che arrivassimo. Ha aspettato per salutarci . Eravamo con gli altri giovani e abbiamo detto “ora che ci ha salutato non ci laveremo più le mani. Leo è un fenomeno."

 

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