Una stagione tormentata ed estremamente deludente sul piano dei risultati. La Juventus chiuderà l'annata calcistica 2022-2023 senza alcun trofeo in bacheca e con l'infausta prospettiva di restare fuori dalle competizioni europee per la stagione successiva. Inchiesta Prisma e caso plusvalenze, secondo filone giudiziario legato alla questione stipendi, le vicende extra campo che hanno pesantemente condizionato in termini psicologici e motivazionali il percorso della squadra sul campo. I flop di Pogba, Di Maria e Chiesa, tra infortuni e rendimento al di sotto delle aspettative, le difficoltà palesi di Vlahovic e Milik in zona gol, le lacune sul piano del gioco e della proposta offensiva palesate dagli uomini di Allegri. Il fardello della penalizzazione in classifica, prima comminata a stagione in corso, quindi revocata e poi rimodulata a pochi minuti dal fischio d'inizio del match di Empoli. Allegri che non è mai riuscito ad impiantare un gioco convincente alla squadra, ma ha tenuto botta sotto il profilo della gestione e della compattezza del gruppo, in grado di collezionare 68 punti in 35 gare fino a poche settimane fa. Poi la doppia eliminazione in Coppa Italia ed Europa League: semaforo rosso alle porte della finale in entrambe le competizioni contro Inter e Siviglia. L'edizione online di Tuttosport si sofferma sul rebus panchina in prospettiva futura. Il ciclo Allegri sembra fisiologicamente al capolinea e il tecnico toscano non pare più in sintonia con l'universo bianconero. Tuttavia. l'ex Sassuolo e Milan ha ancora due anni di contratto molto ben remunerati, un eventuale esonero costerebbe al club piemontese circa 40 milioni di euro nel biennio, cifra comprensiva degli emolumenti spettanti ai componenti dello staff di Max. Somma che la Juventus non può certo pensare di elargire a cuor leggero in una logica di ridimensionamento ed ottimizzazione di costi ed investimenti, con un futuro a breve scadenza che con la probabile estromissione dalla coppe europee ridurrebbe sensibilmente introiti. e ricavi. La proprietà riflette e valuta, in attesa di confrontarsi nuovamente con allegri sul da farsi ed accogliere il nuovo polo manageriale dell'area tecnica che, con ogni probabilità sarà Cristiano Giuntoli. Piacciono molto i profili di Igor Tudor, pronto a salutare il Marsiglia e già vice di Pirlo alla Juventus durante il mandato in panchina del Campione del Mondo a Germania 2006. Concreta anche l'opzione Thiago Motta, autore di uno splendido lavoro alla guida del Bologna. Occhio anche a Sergio Conceicao, candidato dal respiro internazionale, che ha già mostrato carisma, idee chiare e sagacia tattica sulla panchina del Porto.
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JUVENTUS REBUS ALLEGRI
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