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Juventus, Rafia: “Il gol al Genoa, Benzema e mio futuro, vi dico tutto. CR7 un esempio. Pirlo…”

Juventus, Rafia: “Il gol al Genoa, Benzema e mio futuro, vi dico tutto. CR7 un esempio. Pirlo…”

Le dichiarazioni rilasciate dal giovane centrocampista della Juventus U23

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"Mi stavo riscaldando e all'improvviso il vice-allenatore mi ha fatto cenno con la mano. Cosa è successo dopo, lo sapete...".

Parola di Hamza Rafia. Il giovane centrocampista tunisino con passaporto francese, autore del gol che ha permesso alla Juventus di staccare il pass per i quarti di finale di Coppa Italia, è stato intervistato ai microfoni di 'Eurosport.fr': oggetto di discussione, anche la rete messa a segna all'esordio con la prima squadra contro il Genoa. Ma non solo...

"Ero pronto ma eravamo allo stesso tempo in parità, dal 2-0 al 2-2... pensavo che mi sarei seduto in panchina. Ma quando il vice chiede a Pirlo se 'il ragazzo entra comunque', il mister risponde 'sì certo'. Là ho visto che si fidava di me e io volevo ripagarlo. Era molto importante per me. Con la scarica di adrenalina, non mi ero nemmeno reso conto di essermi fatto male prima. Ho segnato il mio primo gol con un infortunio. Benzema mi ha reso omaggio su Instagram? Vivevamo nella stessa strada. Ero molto amico del suo fratellino. Volevo diventare come lui, sperando che questo fosse solo l'inizio. Karim mi consiglia, mi arrivare messaggi tramite i suoi fratelli. Quando torna a Lione, proviamo a vederci", sono state le sue parole.

LIONE -"Perché ho deciso di lasciare il Lione? Ho trascorso nove anni a Lione. Ma sentivo che il Lione non contava davvero su di me. Quando hai 20 anni e non hai ancora fatto molto con la prima squadra... mi sarebbe piaciuto vincere al Lione, come hanno fatto tanti giovani. Dopo di che, si è presentata l'occasione con la Juventus Under 23. Mi hanno permesso di andare in un grande club e di giocare. E' stato tutto fatto amichevolmente, era solo la fine di un rapporto e non ci sono stati disaccordi. Come mi ha convinto la Juve? Avevano studiato il mio profilo e mi avevano seguito alla Youth League. Il loro progetto mi ha permesso di giocare subito e di potermi confrontare con i più grandi. Inoltre non sono lontano da casa e mi sono adattato perfettamente. Sono in un'altra dimensione. Oggi parlo la lingua e sono molto ben integrato qui".

JUVENTUS -"In che modo la Juve sostiene i suoi nuovi giocatori dall'estero? È un club che ti supporta in tutte le procedure amministrative, anche per trovare il tuo appartamento. Tutte le cose quotidiane vengono gestite. Questo ti permette di concentrarti sul campo. Qui la gente vive per il calcio, si respira il calcio, è qualcosa di incredibile. Non me l'aspettavo. La Juve, che ogni anno vince un trofeo, è rispettata da tutti. Anche gli U23 come noi sono già richiesti. Quali giocatori mi hanno aiutato di più nella mia integrazione? Questa squadra è eccezionale. Sono tutti campioni e molto premurosi. Sono persone normali e semplici. Chiellini viene spesso a trovarci, anche suo fratello è nello staff del club. Sono tutte persone molto belle oltre ad essere dei grandi calciatori".

LEGA PRO - "È la terza divisione, si può paragonare al livello nazionale in Francia. È davvero un buon trampolino di lancio. Permette ai giovani talenti di esprimersi e di mettersi in mostra. Non ha niente da invidiare a livello di Barça o Real U23. Siamo gli unici in Italia. Inoltre, la scorsa stagione abbiamo vinto la Coppa Italia di categoria. Il nostro obiettivo è la Serie B. Poi c'è anche l'opportunità di entrare in prima squadra. Andrea Pirlo osserva molto la nostra squadra".

DA CR7 A PIRLO -"Com'è Cristiano Ronaldo nel quotidiano? Potersi allenare con un giocatore del genere conferma che sei sulla strada giusta. Lui è un esempio, uno stimolo per il futuro. È molto motivante essere al suo fianco. Per me, questo non è un punto d'arrivo. Ma solo l'inizio. Si allena sempre duramente. Pirlo? È un allenatore molto vicino ai suoi giocatori, pur mantenendo la distanza tra l'allenatore e i giocatori. Tutti hanno molto rispetto per lui. Non parla molto, ma quando lo fa viene ascoltato molto. Non deve urlare. Dà davvero ottimi consigli".

OBIETTIVI - "Prima ero un giocatore U23 che poteva ambire di giocare per la prima squadra. Adesso mi sono fatto vedere, ho segnato... mi sto riprendendo dall'infortunio e poi vedremo gli obiettivi. Per i prossimi sei mesi la mia testa è alla Juve. Sono molto felice lì e voglio continuare a migliorare. A Torino si sente l'odore della Juve ovunque. E questo può solo farti venire voglia di lavorare duro", ha concluso.