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Juventus, Marchisio: “Bonucci al Milan? Conta solo il gruppo. Vi svelo il mio più grande rammarico”

Il centrocampista della Juventus, Claudio Marchisio, ha parlato del più grande rammarico della sua carriera

Mediagol52

Il più grande rammarico di Claudio Marchisio.

Dopo aver trascorso tutta una vita vestendo la maglia della Juventus, il centrocampista italiano ha chiuso la sua carriera in Russia con la maglia dello Zenit San Pietroburgo, dove per una serie di sfortunati infortuni ha collezionato soltanto nove presenze. Al termine della scorsa stagione Marchisio ha poi annunciato il suo addio al calcio giocato, iniziando a scrivere per il Corriere della Sera e dedicandosi alla sua attività di ristorazione.

Nel corso della trasmissione Linea Diletta, in onda su DAZN, il Principino ha parlato così del suo ristorante a Chieri: "Se il mio chef dovesse dirmi che vuole cambiare ristorante? Beh dipende come me lo dice, ognuno deve prendere la propria strada. Molti ragazzi vengono a lavorare da noi e fanno un percorso di crescita, poi se hanno voglia di cambiare è giusto che sia così. Se poi li riprenderei? Dipende da dove vanno a lavorare, è un po' come il cambio della maglia".

A proposito di giocatori che hanno cambiato maglia, inevitabile parlare di Leonardo Bonucci, che dopo essersi trasferito al Milan è ritornato alla Juventus: "Un senatore aveva deciso di prendere un altro percorso e lì subentra solamente il totale rispetto verso una scelta personale, che va oltre il rapporto creato nello spogliatoio. Un giocatore certe scelte può prenderle anche a livello emotivo, familiare, non solo sportivo. Se il nostro rapporto è cambiato? Si possono montare tantissimi casi, ma quello che conta è sempre il gruppo. Il calcio non si ferma, dunque bisogna amalgamare bene il gruppo subito per tornare a vincere insieme".

Il più grande rammarico nella splendida carriera di Marchisio rimane sicuramente la mancata vittoria della Champions League: "Se ho rosicato per non aver vinto l'ottavo scudetto con la Juventus? Non ho rosicato, perché l'ho vinto in Russia l'ottavo di fila. Ho rosicato molto a non vincere la Champions in un ciclo così vincente, come molti miei compagni, auguro a loro di vincerla, perché chi ha vissuto questi anni di sacrifici lo sa, non può un ciclo così vincente non arrivare alla Champions".