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Juventus, la Banca Imi conferma: “Con CR7 i bianconeri sono diventati un brand globale”

TURIN, ITALY - JULY 16: Juventus new signing Cristiano Ronaldo and Fabio Paratici speak to the media during the press conference on July 16, 2018 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Il report della Banca Imi ha evidenziato come la Juventus stia continuando il suo percorso per diventare un brand globale

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L'importanza di Cristiano Ronaldo.

Quando la Juventus ha acquistato CR7 dal Real Madrid, era evidente come l'arrivo del fuoriclasse portoghese non sarebbe stato significativo soltanto dal punto di vista dei risultati sportivi. Se infatti l'anno scorso il percorso dei bianconeri in Champions League si è interrotto ai quarti di finale, contro quell'Ajax delle meraviglie che sarà fermato soltanto dalla splendida prestazione del Tottenham, dal punto di vista del marketing il club di Andrea Agnelli ha subito una svolta epocale, raggiungendo traguardi che molto probabilmente sono stati alla base della decisione di spendere una cifra monstre per portare Ronaldo in Italia.

L'inizio del 2020 ha rappresentato l'ennesima svolta dal punto di vista aziendale per la Juventus, che ha finalizzato in un quantitativo di tempo record i 300 milioni richiesti per aumentare il proprio capitale. L'obiettivo è chiaro: continuare ad allargare i confini del proprio brand per permettere un aumento incrementale dei ricavi annuali. Il marchio CR7 ha aiutato il club bianconero a raggiungere un nuovo bacino d'utenza: in Arabia Saudita ad esempio, in occasione della sfida con la Lazio per la Supercoppa Italiana, sono saltati all'occhio i tantissimi presenti che indossavano la maglia del fuoriclasse portoghese. In aggiunta a ciò è da sottolineare la grande mossa di marketing della società, che per l'occasione ha creato delle maglie con i nomi scritti proprio nella lingua araba.

L'intento degli esperti che lavorano nell'orbita Juventus è quello di raggiungere i livelli dei top club europei come il Real Madrid e soprattutto il Manchester United, che aldilà dei non ottimi risultati sportivi raggiunti in questi anni, continua ad essere leader globale nel mondo del calcio. Particolare interesse al mercato asiatico: si parla di un bacino d’utenza di 2 miliardi e mezzo di potenziali tifosi, che vivono di calcio europeo.

A confermare l'ottima strategia aziendale adottata dalla Juventus è il report pubblicato dalla Banca Imi, banca d'affari del gruppo Intesa Sanpaolo, dove si sottolinea come "Dopo l’acquisto di Cristiano Ronaldo, continuiamo a ritenere che la Juventus sia sulla giusta strada per diventare un brand globale come il Manchester United".

Secondo gli analisti, grazie al successo frutto dell'aumento di capitale, il club ha una struttura patrimoniale più robusta, che gli consentirà di avere una maggiore flessibilità finanziaria per sostenere lo sviluppo internazionale del brand. La Juventus dovrebbe poter pagare meno interessi sul debito per circa 6-7 milioni di euro sia in questo esercizio sia nei prossimi due, con un impatto positivo sull’ultima riga di bilancio. Altro obiettivo prioritario è dunque quello di un ritorno all'utile, previsto per il 30 giugno del 2020: entro questa data infatti, il debito del club bianconero dovrebbe scendere prima a 223,3 milioni e poi a 129,5 milioni.

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