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Juventus, i tormenti di Sarri e l’ombra di Allegri: le gestioni dei due tecnici toscani sulla panchina bianconera. Il confronto è sorprendente…

Periodo incandescente per il destino della Juventus: Sarri si gioca il suo futuro. Alle sue spalle l'ombra di Allegri. Il confronto tra i due tecnici...

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Statistiche e numeri a confronto in casa Juventus: l'era Massimiliano Allegri comparata con la gestione tecnica targata Maurizio Sarri.

Il compito ereditato dal nuovo tecnico bianconero, si sa, non era dei più semplici: sostituire Max, che negli ultimi anni ha fatto scorpacciata di trofei alla guida della Vecchia Signora. Soltanto nel periodo più recente, il dissenso e i mugugni dei tifosi juventini nei confronti dell'operato dell'ex Napoli hanno raggiunto il loro apice, specie dopo l'ultimo ko patito in Champions League contro il Lione: da qui, dunque, sorge spontaneo paragonare il cammino dei due allenatori sulla panchina bianconera.

L'attuale tecnico dei Campioni d'Italia – numeri alla mano – ha finora fatto registrare un cammino abbastanza soddisfacente a livello nazionale. In Serie A, in attesa del big match contro i nerazzurri - posticipato a data da destinarsi -, Sarri e i suoi uomini occupano infatti la seconda posizione in classifica, merito dei 60 punti fin qui guadagnati: 19 successi, 3 pareggi e 3 sconfitte contro Lazio, Hellas Verona e Napoli (media di 2,4 punti per gara). Sono 48 le reti messe a segno dalla Juventus in 25 giornate, 24 quelle subite. Dati non proprio edificanti per una squadra costruita per dominare la scena sia fuori che dentro i confini nazionale. In Coppa Italia, d'altra parte, la truppa bianconera ha abilmente raggiunto la semifinale: il pari esterno ottenuto a San Siro contro il Milan nella gara d'andata, ed il pesante bilancio disciplinare a carico dei rossoneri in vista del ritorno, costituisce una seria ipoteca per la compagine di Maurizio Sarri in ottica qualificazione alla finale. Persa male, per tre reti a una, invece, la finale di Supercoppa italiana contro la Lazio.

Leggermente più delicata la situazione dei bianconeri in chiave europea. Nonostante il girone di Champions League vinto agevolmente con ben 16 punti conquistati, infatti, la situazione si è poi complicata nella gara di andata degli ottavi di finale persa per uno a zero contro la formazione guidata da Rudi Garcia. Il flop in terra francese ha generato il grande polverone mediatico, in merito alle scelte adottate da Sarri. Il paragone tra il primo anno targato Massimiliano Allegri – stagione 2014/15 -, con l'attuale percorso in stagione dell'ex tecnico del Chelsea, è impietoso. Il suo predecessore, seppur anch'esso sconfitto in Supercoppa italiana, con i 58 punti ottenuti in 25 giornate (media di 2,32 punti per gara e due in meno rispetto all'attuale tecnico), in campionato, viaggiava a +9 sulla diretta inseguitrice, la Roma. Ottenuto facilmente, invece, sia il pass alla finale di Coppa Italia – poi vinta 2-1 contro la Lazio -, sia quello per i quarti di Champions, percorso che permetterà in seguito alla formazione di Allegri di accedere alla finale di Berlino, persa 3-1 contro il Barcellona di Messi e Neymar.

L'ultima stagione dell'era Allegri – stagione 2018/19 -, si è consumata tra luci ed ombre. Sebbene il tecnico livornese abbia ottenuto ben 69 punti nelle prime 25 uscite nel massimo campionato italiano (22 vittorie e 3 pari, con media di 2,76 punti per match), collezionando un Gap di 13 punti sul Napoli di Carlo Ancelotti, le premature eliminazioni dei bianconeri in Coppa Italia e Champions League, hanno fortemente inciso sulla decisione della società di esonerarlo.

Tuttavia, la qualità del gioco espressa fin qui dalla Juventus attuale non ha convinto del tutto tifosi e addetti ai lavori: l'impronta corale dell'ex tecnico del Napoli non è ancora tangibile e la squadra mostra spesso una certa fragilità difensiva. Il match Scudetto in programma contro l'Inter e le sfide di ritorno in Tim Cup e Champions League contro Milan e Lione saranno certamente crocevia decisivi per la stagione bianconera ed il futuro di Maurizio Sarri sulla panchina dei Campioni d'Italia.