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Juventus, i ricordi di Del Piero: “Il gol alla Germania, la “linguaccia”, la standing ovation del Bernabeu”

DORTMUND, GERMANY - JULY 04:  Alessandro Del Piero of Italy celebrates scoring his team's second goal in extra time during the FIFA World Cup Germany 2006 Semi-final match between Germany and Italy played at the Stadium Dortmund on July 04, 2006 in Dortmund, Germany.  (Photo by Alex Livesey/Getty Images)

Lo storico capitano della Juventus ha raccontato alcuni dei momenti più belli trascorsi con la maglia bianconera

Mediagol52

Una carriera piena di ricordi.

Con la bellezza di venti anni trascorsi con la maglia della Juventus, Alessandro Del Piero non può che rimanere il simbolo per eccellenza della formazione bianconera, che ha guidato con la fascia da capitano al braccio verso la conquista di grandissimo numero di trofei sia in Serie A sia in Europa. Alex ha poi trionfato anche con la maglia dell'Italia da protagonista, vincendo il Mondiale del 2006 e segnando un gol alla Germania che resterà per sempre impresso nella mente degli italiani.

Durante una diretta Instagram sul profilo di 443, Del Piero ha raccontato come sta vivendo la quarantena a Los Angeles e ha ricordato alcuni dei tanti momenti indimenticabili vissuti durante la sua lunga carriera da calciatore professionista e i migliori compagni con cui ha giocato. Queste le sue parole:

"Attualmente mi trovo a Los Angeles, ma la mia famiglia è in Italia. Ho però qui i miei tre bambini, con loro c’è molto da fare. Ricordi? Il momento più emozionante è stato il gol alla Germania nel Mondiale del 2006 per la situazione e l’importanza della gara. Poi c’è sicuramente la standing ovation al Bernabeu. Il gol più bello, invece, è quello alla Fiorentina nel ’94. Esultanza? Ero un fan di Michael Jordan e sono un fan degli All Blacks. Quell’esultanza la feci a Bergamo contro l’Atalanta, quando entrai dalla panchina per gli ultimi 10 minuti e segnai subito. Fu come uno scherzo per me, ero felice e poco dopo giocammo contro l’Inter a San Siro. Era un qualcosa per dimostrare a tutti la mia passione. Migliori giocatori? Ho iniziato alla Juve con Baggio e Vialli, giocando poi con Zidane, Trezeguet, Vieri, Inzaghi e con due portieri come Buffon e Peruzzi. Zidane aveva un talento eccezionale, era un re. Di Livio? Per me era come un fratello, l’ho trovato a Padova e poi è venuto con me alla Juve. Eravamo sempre insieme".