Le dichiarazioni dell'ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli.
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Juventus, Cobolli Gigli: “Salvo solo Szczesny, acquistare CR7 un errore”. E su Pirlo…
L'ex numero uno del club bianconero sul momento buio della squadra di Andrea Pirlo
Dopo la pesante sconfitta per 3-0 rimediata nel posticipo della trentacinquesima giornata di Serie A contro il Milan di Stefano Pioli, in casa Juventus è tempo di valutazioni. Il ko dell'Allianz Stadium pesa e non poco anche in chiave qualificazione Champions League, mettendo a rischio la partecipazione alla prossima edizione da parte della compagine allenata da Andrea Pirlo, oggi riconfermato fino a fine stagione dopo il summit societario tenutosi in sede. Del match andato in scena ieri sera e del momento complicato del club di Torino ha parlato anche l'ex presidente bianconero, Giovanni Cobolli Gigli, nel corso del format radiofonico "Maracanà", in onda su TMW Radio.
SERIE A O SUPERLEGA - "Gravina minaccia l'esclusione dalla Serie A della Juventus se non esce dalla Superlega? Faccio una battuta, quasi meglio farsi mettere fuori che giocare il prossimo campionato, vista la situazione. Penso che queste siano le regole. Mi pare che il presidente Gravina abbia citato delle regole chiare".
IL MATCH COL MILAN- "L'abbiamo persa sul serio, non per poco. Il Milan ha giocato bene, dopo i primi 5-6 minuti in cui ci eravamo illusi, il Milan è cresciuto. Gli avversari correvano e si muovevano in modo che i nostri non riuscivano a stargli dietro. E poi un bel gioco, mentre noi abbiamo giocato sempre in orizzontale. Non c'è nessuno che si salvi, forse solo il portiere che ha parato il rigore. Ero convinto che ci sarebbe stata partita vera, con la Juventus che avrebbe potuto riscattare il suo onore, oltre che l'obiettivo Champions League".
GLI ERRORI - "L'errore risale a molto prima, all'acquisto di Ronaldo. Lo considero uno dei migliori al mondo ma non era opportuno per la Juventus acquistarlo a quelle cifre. Ci sono state fratture nella società, quindi un buon dt come Marotta ha deciso di andarsene, sono subentrate persone che erano validi numeri 2 ma non capaci di fare i numeri 1, poi questi non hanno più voluto Allegri e hanno inserito un allenatore tecnicamente valido ma che ne aveva dette di tutti i colori contro la Juve. Poi si è arrivati alla scelta di Pirlo, quasi una reazione di Agnelli per dare una lezione ai suoi dirigenti".
SU PIRLO - "Qualche partita buona Pirlo l'ha fatta, poi si è perso per strada lui e i giocatori. Ora la situazione è ingarbugliata. Io condivido la scelta di tenerlo fino a fine stagione, poi si vedrà. Ma le probabilità che si vada in Champions sono minime. Spero che si giochino bene le ultime tre gare, ma sono molto scettico. Ricordo che noi prendemmo Deschamps e lui rimase anche dopo la prima sentenza che ci mandò in Serie B. Poi però dopo la promozione, il procuratore fece richieste che poi lo portarono all'addio. Ricordo poi l'esperienza di Ferrara, ma poi ne pagò le conseguenze e dovette andarsene. Rischiare dei giovani brillanti con una carriera agonistica importante molte volte è un rischio. E quindi sarebbe da evitare".
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