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Juventus, Allegri scioglie i dubbi: “Resto. Lite con Adani? Mancanza di rispetto”

Juventus, Allegri scioglie i dubbi: “Resto. Lite con Adani? Mancanza di rispetto”

Le parole del tecnico dei bianconeri in merito al suo futuro e alla lite con il noto opinionista

Mediagol52

Massimiliano Allegri sarà ancora il tecnico della Juventus.

bianconeri hanno da poco conquistato l'ottavo scudetto consecutivo, ma nemmeno quest'anno sono riusciti a coronare il sogno chiamato Champions League. Dopo l'eliminazione subita ai danni dell'Ajax la permanenza del tecnico toscano era stata chiaramente messa in dubbio, e le certezze circa il suo futuro si avranno solamente tra pochi giorni, quando l'ex allenatore del Milan incontrerà il presidente Andrea Agnelli.

Nel frattempo però Allegri è stato ospite della trasmissione "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio, e proprio nel corso del programma ha confermato la sua intenzione di allenare la Juventus almeno per un'altra stagione: "Rimango alla Juve, ho ancora un anno di contratto".

In seguito il tecnico ha commentato la lite con Daniele Adani, noto opinionista di Sky Sport, al termine della sfida contro l'Inter di sabato sera: "Per fortuna mi sono arrabbiato ieri, almeno stasera sono calmo. E' questione di rispetto del lavoro, solo quello. Dopo una partita è normale che io debba rispondere alle domande. Ma che io mi debba sorbire ogni volta la ramanzina... questo no. Sono umano, accetto le critiche perché fanno parte del lavoro, ma andare a discutere del lavoro altrui quando non si è ferrati è mancanza di rispetto. E l'anno scorso accadde la stessa cosa".

"Il calcio è bello perché bisogna celebrare le vittorie e accettare le sconfitte, non si può sempre vincere. Maledizione? No, sono partite e va così. E' vero, la Juve non vince la Coppa da 23 anni, ma negli ultimi anni il livello europeo si è alzato notevolmente. Almeno lì siamo simpatici" - ha continuato Allegri - "Se non mi diverto non riesco ad essere me stesso. Le società di calcio sono aziende, quindi ci sono risultati sportivi e non da conseguire, bisogna avere una strategia in testa. Però il calcio è un gioco, un gioco stupido per persone intelligenti. Ronaldo è un ragazzo d'oro, un grande professionista e ci ha alzato l'autostima. E' un esempio per tutti i giovani, anche se alla Juve ci sono giocatori esperti come Chiellini, Barzagli e Bonucci. Per vincere non bastano grandi giocatori, servono uomini che abbiano grande cuore e passione".

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