Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

serie a

Di Marzio-Mediagol: “Io, CR7 e la Juventus, vi dico tutto. Sarri? Allegri tornerà in bianconero. Napoli, flop Ancelotti e Champions…”

L'intervista esclusiva concessa ai microfoni di Mediagol.it da Gianni Di Marzio, noto dirigente ed esperto consulente di mercato

Mediagol77

Talent scout sopraffino, consulente di mercato esperto e lungimirante.

Stiamo parlando di Gianni Di Marzio. Il noto ed esperto dirigente sportivo tra i più stimati consulenti di mercato su scala internazionale, nel corso della sua lunga e brillante carriera, ha interpretato diversi ruoli, tutti ricoperti con carisma e personalità tali da non passare certamente inosservati. Nato a Napoli nel 1940, l'ex tecnico tra le altre di Napoli, Catania e Palermo, è stato colui che fiutò per primo il talento unico di Diego Armando Maradona e propose alla Juventus, nel corso del suo mandato in qualità di responsabile del mercato estero dal 2001 al 2006, un giovanissimo Cristiano Ronaldo, oggi uomo copertina della squadra allenata da Maurizio Sarri.

"Quando ho avuto l'opportunità per ragioni professionali di monitorare questi talenti straordinari ho formulato la mia relazione, sottolineando che Cristiano Ronaldo sarebbe diventato uno dei più forti calciatori al mondo, documentando sempre il mio lavoro e fornendo tangibile riscontro alla dirigenza bianconera dell'epoca. Ad esempio, notai CR7 durante Sporting-Belenenses nell'ottobre del 2002; avevo predisposto tutto per definire il suo passaggio alla Juventus, ma l'accordo tra le parti non si trovò per una distanza irrisoria tra domanda e offerta. Luciano Moggi avrebbe voluto pagare il cartellino del fenomeno portoghese circa 2-3 milioni, inserendo Salas come contropartita tecnica. Tuttavia, l'attaccante cileno puntò i piedi e rifiutò il trasferimento in Portogallo facendo saltare l'affare. Originariamente ero stato inviato sul luogo per visionare Quaresma", ha svelato Di Marzio nel corso della lunga ed interessante intervista rilasciata in esclusiva alla redazione di Mediagol.it.

SARRI VS ALLEGRI -"Secondo me prima o poi Allegri tornerà di nuovo sulla panchina della Juventus perché è stimato dall'ambiente e dalla dirigenza ed è un allenatore pragmatico e soprattutto serio. Con Sarri forse i calciatori non si sono trovati bene e non sono riusciti a mettere in pratica le sue idee, non è facile instillare nella forma mentis di questi grandi campioni una determinata filosofia calcistica incentrata sui concetti di coralità e circolazione fluida e rapida della sfera. Inoltre, c'è la spinosa questione legata alla coesistenza dei tre tenori del reparto offensivo, ovvero Dybala, Cristiano Ronaldo e Higuain. Dal punto di vista tattico credo che Sarri non sia riuscito ancora a trovare la quadra".

FLOP ANCELOTTI -"Il flop a Napoli di un tecnico pluridecorato come Ancelotti? In azzurro, Ancelotti non è certamente riuscito a fornire una sua impronta dal punto di vista del credo calcistico e ad ottenere gli strepitosi successi che ha collezionato in precedenza con tutti i principali top club europei. E' stato suo malgrado costretto a cambiare metodologie e condotta sia sotto il profilo tattico, sia per quanto concerne la modalità di relazione con i calciatori. Evidentemente vi è stato un cortocircuito a livello di ruoli e rapporti, perché non è possibile che la proprietà mandi in ritiro il tecnico con il suo staff mentre i calciatori decidano arbitrariamente di tornarsene a casa. Bisognava convocati i senatori del gruppo, convincendoli sull'opportunità di accettare il provvedimento del club e ad andare in ritiro almeno la prima sera. Da quel momento ha avuto origine la frizione tra proprietà e calciatori, con tanto di strascico disciplinare, ed inevitabilmente è scoppiato il caos. Carlo ha insistito oltre modo sul 4-4-2, suo classico modulo di riferimento, nonostante i calciatori presenti in quell'organico non erano adatti per caratteristiche ad interpretare quel sistema di gioco. Esterni d'attacco come Callejon e Insigne, non hanno nel loro bagaglio lo svolgimento delle due fasi. Mertens è stato inventato centravanti ma il merito di questa intuizione va certamente ascritto a Sarri. Insigne, invece, si è dimostrato un giocatore importante in un 4-3-3".

RINNOVI NAPOLI -"Da quello che so, l'entourage di Mertens e la dirigenza partenopea sono vicinissimi a trovare l'accordo per il rinnovo contrattuale del talento belga. Insigne al di là del suo straordinario talento, è un calciatore simbolo di questa squadra in quanto capitano e napoletano doc, dunque io lo terrei anche in ottica futuro con Gattuso, che punta molto su di lui. Demme è un buon centrocampista ed un ottimo giocatore, il playmaker che di fatto è mancato ad Ancelotti sotto il punto di vista tattico. Ancelotti voleva determinati giocatori, ma non ha insistito con la società in merito all'acquisto: se lo avesse fatto, i partenopei oggi starebbero lottando per le prime posizioni".

BARCELLONA-NAPOLI - "Le chance di passaggio del turno del Napoli contro il Barcellona? Se al Camp Nou si dovesse giocare a porte aperte la compagine blaugrana partirebbe virtualmente con un gol di vantaggio. Poi c'è il fattore Messi: l'argentino quando è in condizione diventa un giocatore impossibile da marcare, in grado di creare la giocata letale in qualsiasi momento del match. Leo può creare la superiorità numerica in dribbling, inventarsi un gol d'autore o un assist illuminante. La Pulga è molto dinamico e capace, quando viene incontro tra le linee, di stanare i centrali difensivi avversari ed aprire il varco per l'inserimento di un centrocampista. Le assenze di Dembelè e Suarez saranno certamente pesanti per la formazione catalana, ma il tecnico Setien dispone di tante alternative importanti e di livello nel reparto offensivo. Per riuscire nell'impresa il Napoli deve costruire la partita perfetta, a Barcellona mi sembra di capire che in questo momento regni molta confusione. Gli uomini di Gattuso possono giocarsi le proprie possibilità di qualificazione al Camp Nou", ha concluso.

tutte le notizie di