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Del Piero: “Juventus? Una storia d’amore bellissima, abbiamo scritto pagine indimenticabili. Napoli e Inter…”

Del Piero: “Juventus? Una storia d’amore bellissima, abbiamo scritto pagine indimenticabili. Napoli e Inter…”

L'ex numero 10 si racconta, spiegando anche i motivi del mancato ritorno in bianconero dopo il ritiro dal calcio giocato: "Non avevo relazioni personali..."

Mediagol40

Sono già passati 6 anni dall'addio di Alessandro Del Piero al calcio giocato, dopo 19 stagioni di vittorie, trionfi, sconfitte e delusioni sempre e solo con la 'Vecchia Signora'.

Una vita passata bianconero, un percorso tortuoso ma ricco di grandi soddisfazioni, che l'ex numero 10 della Juventus, intervenuto ai microfoni di Sky in occasione del compleanno del primo tg all-news in Italia, ha voluto ripercorrere in una lunga intervista in cui si è raccontato senza troppi giri di parole: "Il mio legame con la Juventus è una storia d’amore bellissima, abbiamo scritto pagine indimenticabili insieme, sia nei momenti belli che in quelli complicati. Io e la Juve abbiamo fatto tante esperienze insieme: i tifosi bianconeri hanno vissuto un’era con me. Nella storia tra me e la Juve c’è stato tutto. La scelta di firmare il contratto nel 2011 è stata dettata dalla voglia di fermare tutto quello che si stava creando, una serie infinita di pressioni, articoli e dichiarazioni. Si parlava di un mio interesse o dell’intenzione di andare a coprire altre “strane” situazioni. Non ricordo neanche nel dettaglio quale fosse. Io non ho mai firmato alla Juventus per contratti, soprattutto dopo il 2006. Mai pensato ai soldi. Era un gesto veramente per dire basta, abbiamo altro a cui pensare, perché era ancora un anno difficile. Volevo ancora vincere con quella squadra. Ho voluto mettere a tacere tutte le voci e lasciare lo spazio alla società come e quanto restare insieme. Un gesto forte e lo rifarei. È andata come è andata: mi ha dato l’opportunità di restare alla Juventus, di essere più sereno e di chiudere in bellezza un percorso molto difficile iniziato nel 2006". 

Sul mancato ritorno in bianconero dopo il ritiro dal calcio giocato: "Diciamo che avevano relazioni più personali, non come le mie. Io all’epoca ho fatto un gesto forte, ma lo rifarei: c’ho messo un po’ a realizzare che stava per finire tutto".

Impresso nel cuore e nella mente di Pinturicchio anche la standing ovation al Bernabeu: "Un palcoscenico unico come il Bernabeu, una tifoseria molto esigente come quella del Real di cui tantissimi campioni hanno vestito la maglia. Fu una cosa inaspettata, era un momento delicato con la Juventus e un periodo ricco di scontro contro il Real di solito quanto giochi spesso le stesse sfide non c’è tanta simpatia. Lì invece è venuto fuori qualcosa di straordinario, la reazione della gente di cui in un primo momento non mi accorgo del tutto. Per fortuna prima di uscire ho realizzato e ancora ringrazio per quella sensazione incredibile. Essere riconosciuti così è stato bellissimo, soprattutto da quelli che in teoria sono lì per fischiarti".

Inevitabile il parallelo con quanto accaduto a CR7 dopo la rovesciata: "Sono stato molto felice del gesto dei tifosi della Juve: è stato l’enfatizzare e il riconoscere un gesto atletico incredibile, applaudendo la prestazione in generale e la caratura del giocatore. È bello quando si assiste a momenti del genere".

A margine del sorteggio di Champions League, tenutosi a Montecarlo, Del Piero si è soffermato, anche, sull'esito dei sorteggi delle squadre italiane: "Napoli e Inter sono finite nei gironi più difficili. Il girone del Napoli è veramente tosto, ma anche l'Inter non ha delle avversarie facili, però c'era da aspettarselo, partiva dalla quarta fascia, il Napoli no. Poi ci sono gironi facili come quello D, è un peccato - ha concluso -".

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