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Claudio Chiellini: “Il rinnovo di Giorgio? Segnale forte, Juventus è casa sua”

Claudio Chiellini: “Il rinnovo di Giorgio? Segnale forte, Juventus è casa sua”

Le dichiarazioni rilasciate da Claudio Chiellini, fratello di Giorgio e direttore sportivo del Pisa

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"Dopo gli arrivi dalla Juventus di Toure (definitivo) e Beruatto (in prestito), Lucca dal Palermo, Berra dal Bari e l’acquisto del portiere Nicolas e del difensore Hermannsson (svincolati), ci servono altri 4 acquisti e almeno due attaccanti". Lo ha detto Claudio Chiellini, intervistato ai microfoni di "Tuttosport". Diversi sono stati i temi trattati dal direttore sportivo del Pisa, fratello di Giorgio: dal rinnovo del capitano bianconero, che ha firmato il prolungamento fino al 2023, alla sua nuova avventura in Toscana.

IL RINNOVO -"Se ho mai proposto a mio fratello la possibilità di giocare a Pisa? No, nemmeno come battuta (risata). Sono più contento di vederlo alla Juventus, che è casa sua. E poi la firma è arrivata lunedì ma mio fratello in questi mesi è sempre stato in contatto con il presidente Agnelli e con la dirigenza. È un segnale forte e deciso. Dimostra la sua voglia, i suoi stimoli, la sua fame: ha vinto praticamente tutto, ma punta ad alzare altri trofei con la Juventus e vuole provare ad essere protagonista anche al Mondiale in Qatar. Conquistare l’Europeo, a quasi 37 anni e da capitano, è stato più che un sogno per mio fratello", le sue parole.

IL NUMERO UNO -"Non spetta a me dirlo, anche perché io sono di parte, però a quasi 37 anni ha dimostrato di essere ancora forte e decisivo. Giorgio è consapevole che non può più giocare tutte le partite per 90 minuti, però sa che può essere importante sia in campo sia fuori. E il rinnovo biennale dimostra che la pensa così anche la Juventus. Allegri è un ritorno importante: è un grande allenatore e conosce la società alla perfezione, anche se vanno dati i meriti a Pirlo per il lavoro dello scorso anno, ha vinto due trofei e valorizzato tanti giovani calciatori in un’annata complicata e irreale".

PISA -"Cosa ho portato a Pisa dall’esperienza alla Juventus? A supporto dell’area sportiva, ho avuto la fortuna di lavorare in questi anni con Marotta, Nedved, Paratici e Cherubini. Dirigenti top, ma diversi tra loro: Paratici e Nedved sono più uomini di campo e di scouting, mentre Marotta e Cherubini sono più gestionali. A Pisa, rispetto alla Juventus, ho più responsabilità nelle decisioni: è intrigante, ma pure più difficile. Ho trovato un ottimo gruppo di lavoro a cui spero di aggiungere la mentalità vincente tipica della Juventus e di mio fratello. La forza dei bianconeri, non solo negli ultimi anni, è sempre stata la società, oltre alle persone che ci lavorano quotidianamente", ha concluso.

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