Massimo Brambati, ex difensore del Palermo, classe 1966, oggi procuratore sportivo, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, esprimendosi sui temi caldi delle big di Serie A, approfondendo particolarmente la Juventus, fresca di rivoluzione societaria. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall'ex calciatore di Torino, Empoli e Bari, tra le altre:
LE DICHIARAZIONI
Brambati: “La mia sulla Juventus e le dimissioni del CDA. Spagna bella, Brasile…”
JUVENTUS: "Sulle plusvalenze la giustizia sportiva si è già espressa. Andrebbero incriminate anche le società con cui si fanno le plusvalenze, nel caso. Sul falso in bilancio riguarda gli stipendi e le mensilità cadute nel periodo della pandemia. La proprietà, secondo me, ha deciso di prendere la palla al balzo e ha chiesto a tutti di dimettersi per difendersi al meglio dalle accuse che gli sono piovute addosso e ricostruire l'immagine delle Juventus, che era stata rovinata anche dai casi Suarez e Superlega. In più di una occasione la proprietà credo abbia storto il naso su certe cose. Giusto. Io so che il falso in bilancio deriva dalla comunicazione non avvenuta sulle quattro mensilità che sono state promesse di essere spalmate ai giocatori negli anni a seguire, cosa che non è stata comunicata. Quando sono stati sentiti due calciatori, in scadenza di contratto, questi avrebbero ammesso di aver fatto questa scrittura privata e non sono stati rinnovati. Io sono sorpreso delle tempistiche, ma le cose erano già uscite e in tanti hanno pensato che il tempo di Andrea Agnelli fosse finito, già dopo il caso Suarez, la Superlega, le plusvalenze e il caso Prisma era normale che la proprietà prendesse delle decisioni.
MONDIALI: "Spagna? E' bella da vedere ma continua a mantenere troppo alta la frequenza di situazioni in cui vuol far sempre giocare il portiere. Oggi molti allenatori stanno cercando di farlo di meno. Contro la Germania ha rischiato tantissimo quando voleva uscire palla al piede col portiere. Potrebbe essere un problema per Luis Enrique. Brasile? Ho parlato con Stellini di Richarlison e mi diceva che gli piace tantissimo perché sa fare tutto, è un giocatore che pò fare il centrale, l'esterno, rientra, va a pressare. Il Brasile sembrava una squadra che dietro preoccupava, invece è molto quadrata, rischia pochissimo e fa anche della compattezza un ingrediente fondamentale".
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