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Italia-Armenia, Mancini: “Ottimo gruppo. Domani occasione per chi ha giocato meno, Sirigu…”

Le dichiarazioni rilasciate dal c.t. azzurro Roberto Mancini alla vigilia di Italia-Armenia, ultima gara del turno di qualificazione a Euro 2020

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L'Italia chiuderà domani sera il turno di qualificazione a Euro 2020.

Gli azzurri, che hanno conquistato il pass per il prossimo Europeo con largo anticipo, sfideranno al 'Renzo Barbera' di Palermo l'Armenia, ormai matematicamente esclusa. Fischio d'inizio in programma alle 20.45.

Il c.t. Roberto Mancini, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match, ha parlato del momento positivo che la Nazionale sta vivendo ed è tornato a dire la sua sulla vittoria contro la Bosnia Erzegovina: "Il nostro obiettivo iniziale non era quello di vincere tutte le partite, ma di fare, appunto, qualcosa di diverso, di cercare un calcio vincente, coraggioso. I ragazzi hanno raccolto subito la sfida. Mi aspettavo che saremmo riusciti a conquistare la qualificazione, quello sì. Uno dei segreti dell'ultima vittoria è aver scelto giovani di buona tecnica, anche se magari non avevano altre qualità. Essere giovani vuol dire poter alimentare la corsa e il pressing che vogliamo. Se recuperiamo la palla vicino alla loro porta, è più facile fare gol e più difficile subirlo. La tecnica ti consente di tener palla e di fare il nostro calcio offensivo. Un po’ sono stato sorpreso da come i giovani abbiano afferrato velocemente i concetti. In genere in una Nazionale non accade. Ma ho avuto la fortuna di trovare un gruppo ottimo, ragazzi che si vogliono bene anche fuori dal campo e, soprattutto, ottimi giocatori. Io ero stupito, per esempio, che Jorginho e Verratti avessero giocato insieme così poco. Sono due ottimi giocatori, era scontato che avrebbero fatto bene in coppia".

Tuttavia, c'è ancora qualcosa da migliorare: "Dobbiamo ancora crescere molto. Per esempio, a Zenica siamo arretrati troppo dopo il 2-0 e il 3-0. Può accadere se l’avversario te lo impone, ma in quel caso dobbiamo difenderci molto meglio di come abbiamo fatto venerdì, chiudendo di più gli spazi e pressando di più nella nostra metà campo. Ma ricordiamoci che non siamo nati in Bosnia. Già nella partita di Bologna in Nations League con la Polonia, dopo un brutto primo tempo, avevamo fatto molto bene. A Genova abbiamo dominato l’Ucraina, che si è qualificata all’Europeo, e a Milano abbiamo fatto altrettanto contro il Portogallo campione d’Europa. C’è stata una crescita continua. Domani dipenderà anche dalla stanchezza. Vediamo quanto abbiamo recuperato. L’intenzione è di fare 5-6 cambi. Giocheranno di sicuro Sirigu, Biraghi, Romagnoli, vedremo come sta Bonucci. Chiesa e Immobile senz’altro. Zaniolo? Vediamo. Mi aspetto una grande prova da quelli che non hanno giocato in Bosnia, che devono dimostrare di meritarsi di esser qui. La partita per la classifica non conta, ma crescere vuol dire anche metterci la stessa concentrazione e le stesse motivazioni delle gare importanti. Le grandi squadre fanno così".