Dall'Inter allo Jiangsu Suning.
serie a
Eder: “Difficile lasciare l’Inter, in Cina sto bene. Mancini mi conosce, Ventura metteva sempre gli stessi…”
L'intervista all'ex attaccante del club nerazzurro, ora in forza al Jiangsu Suning, Eder Citadins Martins
La nuova sfida professionale di Eder Citadin Martins parla cinese. Un'avventura diversa dalle altre, da affrontare con tanta voglia ed entusiasmo: "Prima mi sono confrontato in famiglia, poi ho deciso che dopo tanti anni era il momento di provare una nuova esperienza fuori dai confini italiani. Lasciare l'Italia non è stato facile, ma sono contento, mi sono ambientato perché in Cina ho trovato un bell'ambiente e un'ottima organizzazione", afferma l'attaccante italo-brasiliano in un'intervista rilasciata ai microfoni di Tuttomercatoweb. Di seguito il resto delle dichiarazioni dell'ex Sampdoria e Cesena.
Sa che avendo scelto la Cina rischia di perdere il treno della Nazionale?
"È normale, Mancini mi guarderà meno. Ma posso garantire che qui in Cina non è facile come tanta gente può pensare. Ritornare in Nazionale è difficile, anche se in questo mese ho fatto bene. E comunque faccio il tifo per chi veste azzurro".
A proposito di Nazionale. Con Conte una grande avventura. Con Ventura non è andata bene.
"Ogni allenatore fa le sue scelte. Conte puntava su me e Graziano (Pellé, ndr.) ma non eravamo titolari assoluti. Ventura invece puntava più su Immobile e Belotti e non importava se fossero in ottime condizioni oppure no, perché giocavano sempre gli stessi. È stata una brutta esperienza per tutti, anche per lui".
Quanto è stato difficile lasciare l'Inter?
"Eravamo un gruppo. Un gruppo vero. Ok, l'anno scorso Mauro (Icardi, ndr.) è stato decisivo in tante occasioni, ma siamo tornati in Champions League grazie all'unione della squadra. Si, lasciare l'Inter è stato difficile. Ma ho voluto provare questa nuova esperienza. Quando si è presentata la possibilità di andare in Cina, infatti, l'Inter mi ha detto: 'o vai lì, o rimani qua. Non vai da nessun’altra parte'".
Sta seguendo il campionato italiano?
"C'è il fuso orario, è difficile. Sicuramente ho visto le immagini, quando gli orari lo consentono guardo qualcosa. Ma non è facile".
L’Inter ha battuto il Bologna. Ma che fatica nelle prime due giornate...
"Siamo all'inizio. La squadra è cambiata tanto. Sono stati fatti tanti acquisti. Alla lunga però sarà l'Inter che vuole Spalletti: una squadra in grado di giocarcela per lo Scudetto".
Cosa risponde a chi le dice che ha scelto la Cina solo per i soldi?
"Quando vai in Cina c'è anche la parte economica. Ma se non ti diverti e stai male non è bello, invece abbiamo uno staff forte e tutte le condizioni per stare bene. Sono rimasto impressionato dal livello. Tanta gente può pensare che si va per i soldi, ma conta anche stare bene, giocare, divertirsi. Ho giocato contro Lavezzi e Pato. Quando rientrerò ritroverò Guarin. Ho parlato anche con Graziano (Pellé, ndr.), è contento. Poi anche in TV in Brasile mio papà riesce a vedere le partite. Il calcio cinese sta crescendo. C'è grande organizzazione".
Vuole fare un appello a Mancini?
"Mi conosce. Mi ha portato all'Inter. Ha convocato chi merita. Faccio il tifo per quelli che ci sono, l'Italia deve tornare a fare bene. Chiaro: se dovessi avere la possibilità di difendere nuovamente la maglia della Nazionale ovviamente darei il massimo".
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