Ha appeso gli scarpini al chiodo a maggio scorso e adesso è alla ricerca del suo ruolo definitivo.
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Luca Toni: “Ho lasciato un pezzo di cuore in tutte le squadre in cui ho giocato”
L'intervista all'ex attaccante del Palermo, attuale dirigente dell'Hellas Verona.
Attuale dirigente dell'Hellas Verona, Luca Toni rivela di non sognare una carriera da allenatore: "Io allenatore? Sarà alquanto difficile, perché non lo sento un ruolo adatto a me, preferirei un incarico più dirigenziale", ha raccontato a LetteraDonna.it. "Il ritiro dai campi di calcio è stato un trauma? No, è stata una scelta molto ponderata, ci ho pensato parecchio, quindi sono molto sereno. Anzi, mi sta piacendo questa nuova vita fatta di stimoli e altrettante diverse emozioni".
Come trascorre Luca Toni il suo tempo libero? "Da quando ho iniziato il nuovo lavoro, come consulente all’Hellas Verona, ho meno tempo rispetto a prima, quando ero un calciatore. Però appena posso sto con i miei bambini e con la mia compagna, come tutti i papà. Usciamo, e quando è possibile andiamo fuori a cena, come qualunque altra famiglia". Non può mancare la fatidica domanda sulla squadra a cui è maggiormente legato. "Fare un nome solo è difficile, perché per fortuna nella mia carriera ho avuto successo in molte squadre, e in ognuna di queste ho lasciato un pezzo di cuore. Quando lavori con passione perché stai bene in un team, riesci anche a stringere amicizie e rapporti umani importanti". Chiosa finale sugli amici nel mondo del calcio. "Ci sono legami forti che continuano ad esistere al di fuori delle squadre, come l’amicizia con Giampaolo Pazzini, Dario Dainelli e Franck Ribery. Con molti altri ho mantenuto dei buoni rapporti e siamo rimasti in contatto".
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