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Fiorentina, Rossi: “Grande squadra, sognavamo lo scudetto. Vi racconto la rimonta con la Juventus”

L'ex attaccante della Fiorentina ha raccontato la clamorosa rimonta portata a termine contro la Juventus

Mediagol52

La partita più bella della sua carriera.

L'avventura calcistica di Giuseppe Rossi è stata fortemente condizionata dalla sfortuna: uno dei talenti più cristallini del calcio italiano è sempre stato limitato da una serie di infortuni al ginocchio destro, i quali non gli hanno mai permesso di trovare la continuità necessaria ad imporsi nel panorama calcistico europeo.

Pepito ha però vissuto alcune stagioni molto soddisfacenti dal punto di vista personale, come i tre anni passati alla Fiorentina durante i quali è riuscito ad entrare con forza nel cuore dei tifosi. Durante un'intervista ai microfoni di Cronachedispogliatoio.it, Rossi ha ricordato così la sua ex squadra: "Avevamo grandi giocatori: Mario (Gomez, ndr), Pizarro,Borja, Gonzalo, Cuadrado, Savic, Joaquin,Aquilani. Dovevamo dimostrarlo in campo: a dicembre eravamo secondi, eravamo lì. Tra di noi non parlavamo di Scudetto, ma se fossimo stati tutti sani, se io non mi fossi infortunato e Mario fosse tornato dall’infortunio, potevamo dire la nostra durante quel campionato. Purtroppo è arrivato ciò che è arrivato, spezzandoci le gambe. Siamo arrivati quarti, al giorno d’oggi sarebbe stata Champions League".

Il momento più bello della sua avventura in Italia è stato senza dubbio l'incredibile rimonta firmata contro la Juventus, da 0-2 al 4-2 finale: "Quando sono uscito dallo spogliatoio per tornare a casa, alcuni dirigenti mi hanno detto: ‘Giuse, affacciati’. Sono andato alla finestra e c’erano centinaia di tifosi che cantavano: ‘Il Fenomeno’, che era il mio coro. Bellissimo, stupendo. Ho visto alcuni piangere, ho detto: ‘Cavolo, è veramente sentita’. Da lì capii tutto. Nel pre-partita avevo capito quanto fosse importante, durante la gara avevo percepito la tensione e quanto fosse bella, alla fine con quei momenti avevo capito di aver fatto una cosa storica. Un’immagine? Non lo so, è dura dirlo. Sono accadute tante cose che è difficile tornare indietro. Quando riguardo i video, non mi focalizzo sui gol: guardo i tifosi, la panchina, a bordocampo e capisco cosa ho dato alle altre persone. Ancora oggi ricevo messaggi".