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Fiorentina, Pioli dopo le dimissioni: “Messe in dubbie le mie capacità, sono stato costretto a lasciare”

Fiorentina, Pioli dopo le dimissioni: “Messe in dubbie le mie capacità, sono stato costretto a lasciare”

Stefano Pioli spiega i motivi che lo hanno spinto a lasciare Firenze e la panchina viola

Mediagol40

Ufficiali le dimissioni di Stefano Pioli.

A poco meno di 48 ore dalla sconfitta interna incassata domenica allo stadio "Artemio Franchi" contro il Frosinone, l'allenatore, che non ha più riscontrato la fiducia del club nei propri confronti, ha deciso di lasciare definitivamente la panchina della Fiorentina.

Un addio amaro quello di Pioli, che ha deciso di spiegare i motivi che lo hanno spinto a rassegnare le dimissioni alla nota agenzia di informazione ANSA.

"Dal 7 giugno 2017, giorno della presentazione e dell’inizio del mio nuovo percorso Viola, fino ad oggi, mi hanno sempre accompagnato l’orgoglio e l’ottimismo di poter essere al centro di questo progetto tecnico.

Un nuovo percorso  di medio-lungo termine, nato a seguito di una rifondazione radicale, sia tecnica che umana e basato su giocatori giovani, che mi ha visto sempre in prima fila per fiducia, ottimismo e ambizione. Con questi ragazzi, nelle 2 stagioni passate insieme, abbiamo gioito e sofferto insieme, con uguale intensità, arrivando tutti (giocatori e le importanti persone che gli girano attorno) a superare ostacoli che per certi versi apparivano impossibili da oltrepassare. Queste esperienze ci hanno unito e fatto crescere ancor di più prima come persone e poi come professionisti. Tutti abbiamo sempre guardato con forza nella stessa direzione.

Mi sono sempre assunto le mie responsabilità in fatto di scelte, strategie, prestazioni, risultati. Ho sempre garantito nel mio lavoro professionalità, serietà, rispetto e massimo impegno con l’unico scopo di migliorare il patrimonio umano e tecnico che mi è stato messo a disposizione. A malincuore oggi mi vedo costretto a dover lasciare, dimettendomi, poiché sono state messe in discussione le mie capacità professionali e soprattutto umane.

Lascio un gruppo di ragazzi eccezionali che hanno avuto una tangibile crescita dal punto di vista professionale e del valore, nonché una squadra che ha l’opportunità di conseguire qualcosa di eccezionale giocandosi una semifinale di Coppa Italia. A seguito di questa scelta, per me dolorosa ci tengo a ringraziare di cuore innanzitutto chi ha percorso con me questo viaggio partendo dai miei giocatori, ragazzi a cui sono e rimarrò molto legato e che mai hanno fatto mancare valori tecnici e umani. Ringrazio le persone che lavorano vicino alla squadra, che rendono possibile lo svolgimento delle attività quotidiane in maniera professionale. Un grande grazie a Firenze e ai tifosi fiorentini; si è creato un legame speciale che porterò sempre con me, perché le avventure finiscono, ma le emozioni rimangono forti e presenti dentro tutti noi".