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Fiorentina-Genoa, Iachini sull’ipotesi tridente: “A Palermo giocai con Dybala-Vazquez-Belotti. Domani mi incazzo di brutto se…”

Le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal tecnico della Fiorentina alla vigilia della sfida contro il Genoa di Davide Nicola

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Parola a Beppe Iachini.

Il tecnico della Fiorentina è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Genoa, in programma domani pomeriggio allo Stadio "Artemio Franchi" (fischio d'inizio alle ore 18). Fra i temi trattati dal coach ex Palermo, anche le prestazioni offerte fin qui dalla sua squadra, reduce da tre vittorie di fila conquistate in campionato e Coppa Italia contro Spal, Atalanta e Napoli. Ma non solo...

"Io confido solo sul lavoro. Stiamo crescendo, cominciamo a conoscerci. Voglio un calcio che porti a mettere la palla 'nei tre legnetti', come dico io. Nel frattempo voglio lavorare anche sulla mentalità e la squadra ha risposto bene. Dobbiamo avere una mentalità che ci faccia arrivare al massimo dei punti, sia in casa che fuori casa. Quando sono arrivato c'era sfiducia e paura. Abbiamo ribaltato questa situazione in poco tempo. Però teniamo la testa bassa, ancora non abbiamo fatto niente. Pensiamo una partita per volta con umiltà. Questa squadra aveva bisogno di un padre? Non so cosa sia successo prima, il mio modo di lavorare è fatto di bastone e carota ma con questo gruppo non ho avuto bisogno del bastone. Ho visto solo grande voglia di fare, i miei calciatori hanno fame di sapere. Sotto l'aspetto emotivo ho cercato di essere un po' uno psicologo. Non mi sento un eroe, sono semplicemente l'allenatore della Fiorentina. Voglio rendere i tifosi orgogliosi della squadra. Gli eroi sono i ragazzi che si sono messi a disposizione per tornare a sorridere. L'esultanza dopo il successo di Napoli fa capire quanto abbiano sofferto i giocatori nell'ultimo periodo. Commisso? È importante avere un presidente così attaccato alla squadra. Gli ho detto subito che avremmo rimesso tutto in ordine attraverso il lavoro, il mio compito è questo. La squadra deve far innamorare di nuovo Firenze. Spero che sia felice, quando viene al campo siamo contenti ma anche quando non c'è telefona sempre", sono state le sue parole.

TRIDENTE -"In campo col tridente Chiesa-Cutrone-Vlahovic? Tutti pensano che io da mediano non faccia fare gol ai miei giocatori, ma non è così. Quando ho avuto la macchina giusta ho sempre valorizzato i miei attaccanti. Ricordo Icardi, Belotti, Dybala o Vazquez, tanto per fare qualche nome. Il mio compito è lavorare per inserire al meglio i miei giocatori. A me piace un calcio propositivo, nel quale tutti gli interpreti stiano bene. In passato ho giocato con Dybala-Vazquez-Belotti, questa volta possiamo anche tentare il tridente Chiesa-Cutrone-Vlahovic. Non sono ancora soddisfatto al 100% dell'attacco. A Bologna dovevamo fare il gol che avrebbe chiuso la partita. Con la SPAL abbiamo buttato via alcune occasioni e potevamo sbloccare prima la partita. Alcuni movimenti d'attacco non sono andati bene, nonostante li avessimo provati. Mi aspetto i gol non solo dalle punte però, voglio anche quelli degli esterni e dei centrocampisti. Poi dalle palle inattive arriveranno anche quelli dei difensori. Stiamo insistendo sui movimenti d'attacco e presto arriveranno le certezze che cerchiamo. Giochiamo per fare gol, così si vincono le partite".

GENOA -"Il Genoa ha grande qualità in tutti i reparti. Schone, Pandev, Sturaro e Sanabria sono ottimi giocatori, Perin, Criscito e Romero sono importanti, così come Radovanovic. Non meritano la classifica che hanno. Se l'affrontiamo male mentalmente mi incazzo di brutto. Non penso però che la squadra possa sottovalutare un impegno così decisivo. Il Genoa ha messo in difficoltà la Roma, ha giocatori importanti. Servirà attenzione e determinazione. Vogliamo fare la nostra gara, ma in casa nostra non ci deve essere trippa per gatti. I ragazzi stanno rispondendo bene, continueremo a lavorare".

SINGOLI -"Come sta Chiesa? Per prima cosa voglio dire che non farò valutazioni pensando all'Inter, conta solo il Genoa. Manderò in campo la migliore formazione. Chiesa si è allenato e sta bene, non ci sono problemi. Badelj? A mio avviso né lui né Pulgar possono fare l'interno di centrocampo, serve un passo diverso. Loro due hanno determinate caratteristiche. Milan lo stimo molto, lo avrei voluto anche in altre squadre, sta lavorando per arrivare alla migliore condizione fisica visto che aveva qualche problemino. Lo porto sempre perché è importantissimo nello spogliatoio. Sta recuperando e ci darà una mano, ma per il momento ha circa mezz'ora sulle gambe. Quali sono i vantaggi che Venuti o Olivera possono portare? Sto valutando, Maxi è arrivato da 5/6 giorni, poi c'è anche Terzic e stiamo lavorando sulla sua crescita. Lorenzo lo conosciamo tutti, nelle ultime ore deciderò. Ho fatto delle prove, anche perché non ho iniziato la stagione qui e serve tempo. Devo prendere una decisione e le mie scelte saranno importanti. Sottil? Sta crescendo, ha un motore importante e a 20 anni può migliorare. Può fare più ruoli. Alla fine però è il campo che parla, se uno è più forte di un altro gioca, altrimenti aspetta il suo momento. Questa è una regola del calcio, non lo dico con polemica. Io aspetto tutti, anche i magazzinieri. Lirola può crescere ancora. Ha passo e gamba, sta migliorando. Sta crescendo sotto l'aspetto dell'intensità, deve fare su e giù per il campo per 90 minuti. Mi aspetto i suoi gol, ma in generale me li aspetto da tutti gli esterni".

PARAGONI -"Perché questa volta andrà diversamente da Empoli? A Empoli eravamo arrivati in zona salvezza, ma a gennaio c'è stata qualche incomprensione con la società, volevo determinate cose che non si sono verificate. Quando sono andato via la squadra era salva comunque. Mancavano alcuni giocatori, dovevamo fare qualcosa in difesa ma alla fine non è stato fatto. Avevo bisogno di altri giocatori per raggiungere l'obiettivo salvezza. La società qui a Firenze sta lavorando, i ragazzi hanno qualità e sono abituato a lavorare e valorizzare i giovani. Ci saranno momenti difficili, questo non lo dobbiamo dimenticare, ma i margini ci sono e sono tanti. Possiamo migliorare ancora. Ogni professionista ha il suo percorso di vita. Mi sono trovato bene, sul piano umano, ovunque ma nel cuore ci sono dei posti che ti rimangono. E Firenze per me è importante. Tornare qui è stato motivo di orgoglio. Voglio ripagare l'affetto che i tifosi mi hanno sempre dato. Le vittorie qui a Firenze per me conteranno sempre di più rispetto ad altri posti", ha concluso Iachini.

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