Dalla Spagna arriva la Società Sportiva Sabrina Salerno, fondata in onore della showgirl e cantante italiana.
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Spagna, nasce la Società Sportiva Sabrina Salerno: terzo club di Siviglia dedicato alla showgirl italiana…
Curiosa società nata in Spagna e dedicata alla showgirl italiana
Siviglia arricchisce il proprio panorama calcistico con un terzo club cittadino, la cui genesi è piuttosto particolare. Dopo il Siviglia FC e il Betis Siviglia, arriva in Andalusia anche la squadra denominata Sabrina Salerno, club calcistico intitolato alla nota artista lombarda. A riferirlo è il noto quotidiano sportivo spagnolo Marca, che riporta alcuni dettagli sulla nuova nuova realtà. Denominazione totalmente italiana, colori sociali diversi in base all'utilizzo della maglia, se in casa o in trasferta (celeste per la prima e rosa per la seconda), e obiettivo promozione nei prossimi due anni. Insomma, il Sabrina Salerno renderà davvero unico il calcio minore andaluso: nel campionato di calciotto dove parteciperà, affronterà rivali altrettanto particolari, come l'Aston Birra e il Vodka Juniors.
I fondatori della nuova società spagnola sono un gruppo di persone che, a detta loro, sono "tutte degli anni '80 e quando abbiamo tirato i primi calci a un pallone era l'epoca in cui Sabrina Salerno (che anche in Spagna era molto popolare, ndr) ci faceva sognare. Abbiamo pensato che meritasse un omaggio, sentito e sincero da parte nostra, per la sua musica, la sua bellezza e perché è apparsa nelle nostre vite proprio quando ci siamo avvicinati al calcio". Sergio Cortina, designer incaricato di creare lo stemma della squadra, ha realizzato una silhouette stilizzata della nota showgirl a cui è dedicata la squadra, con la scritta "Gloria e Disordine"; mentre uno sponsor tecnico italiano produrrà le maglie. Dal club hanno poi spiegato: "Via social ce le hanno chieste in tantissimi ma non sappiamo ancora se possiamo venderle. Certo è bello avere così tanti 'aficionados' ancor prima di scendere in campo e di aver disputato un sola partita. Speriamo che le maglie, o qualcos'altro, non ce le tirino addosso dopo che ci avranno visto giocare".
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