Italia, Zidane e la testata del 2006: “Non ne vado orgoglioso, ma fa parte del gioco”

Parola a Zinedine Zidane. Fuoriclasse assoluto sul campo e in panchina, un talento fuori dal normale macchiato alle volte da qualche comportamento sopra le righe. Questo il caso che, in occasione della finale del campionato del Mondo del 2006, rese protagonista il numero 10 della Nazionale francese, nella nota testata recapitata a Marco Materazzi che indirizzò non poco l'esito della sfida poi vinta ai calci di rigore dall'Italia.

Un episodio sul quale Zidane è tornato a parlare in una recente intervista concessa ai microfoni di TeleFoot, dove ha spiegato come, ancora oggi, non si senta orgoglioso per ciò che è accaduto in quella notte di Berlino. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni: "Non sono orgoglioso di quello che ho fatto, della testata, l'ho già detto. Ma fa parte del viaggio, non si può cambiare il passato. Anche nella vita di una persona, non tutto è fatto alla perfezione. Il rigore col cucchiaio? È stato tecnico, certamente, ma non una follia. Dovevo fare quello, se è una cosa che ho fatto è perché dovevo. Potevo sbagliarlo, come no. Eravamo al settimo-ottavo minuto, c'era tempo, avevo pochi secondi per scegliere come calciarlo e di fronte avevo un portiere che mi conosceva perfettamente come Buffon. Bisognava inventare qualcosa".