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Gimnasia La Plata, Maradona senza filtri: “Tifosi speciali, diversi da River e Boca. Io e la droga…”

El Pibe de Oro ha raccontato della sua terribile esperienza con la droga

Mediagol52

Il racconto senza veli di Diego Armando Maradona.

El Pibe de Oro sta continuando la sua avventura sulla panchina del Gimnasia La Plata, con cui sta lottando per ottenere la permanenza in Primera Division: dopo un addio durato soltanto pochi giorni, Maradona è tornato ad allenare i suoi uomini almeno fino al termine dell'attuale stagione.

Nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Tyc Sports durante la trasmissione El LiberoEl Diez ha raccontato delle pessime condizioni di vita in cui viveva da bambino a Villa Fiorito, città in provincia di Buenos Aires: "La cosa peggiore che ho vissuto da bambino è stata la fame. Nulla è cambiato. Oggi vado a Villa Fiorito e ci sono ancora fango e strade sterrate. Non sono cresciuto guidando una bicicletta ma sull'asfalto. Dormivamo in otto in una stanza e giocavamo nel fango. Il giorno in cui mio padre prendeva la paga mangiavamo carne, ed era come se fosse Natale".

In seguito Maradona è tornato a parlare del suo delicatissimo periodo di tossicodipendenza, durante il quale ha anche rischiato di morire. Adesso Diego è totalmente disintossicato: "Ai ragazzi dico: no alla droga. A casa mia ero educato con amore e quando facevo utilizzo di droga non avevo nulla, ero uno zombi. Quando sono entrato in coma mi sentivo come se fossi immerso nella pece nera, mi tiravano dei ganci ma non riuscivo ad uscire. Nessuno dovrebbe indossare una medaglia per avermi tirato fuori dalla droga. Mia figlia Dalma mi ha tirato fuori dicendomi che Giannina diceva: 'Papà, io voglio vivere quello che hai vissuto con Dalma'. E in quel momento mi sono svegliato. E quando Dalma me l'ha detto di nuovo, è stato in quel momento che ho deciso di smettere definitivamente".

Infine sulla stagione in corso: "Al Gimnasia sono ritornato a vivere, la gente qui è speciale e non ha nulla a che vedere con quella del River Plate o del Boca Juniors, mi ricorda quella dell'Argentinos Juniors. Ad oggi abbiamo delle mancanze, ma i miei ragazzi in campo danno la vita".