I numeri di maglia nel calcio hanno spesso una motivazione ben precisa.
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Curiosità: dal 44 di Gatti al 7 di Nani, quando il numero diventa poesia
Gatti con la 44 e Fortin con la 14 sono rimasti nella memoria dei tifosi italiani. Oggi la tradizione viene portata avanti da Nani, che, approdato alla Lazio, ha scelto la maglia numero 7.
C'è chi li sceglie per ricordare una data in particolare o semplicemente come portafortuna, ma c'è anche chi negli anni, grazie a degli accoppiamenti fantasiosi, li ha trasformati in veri capolavori.
Pensiamo ad esempio a Fabio Gatti. Il centrocampista è rimasto nella memoria dei tifosi del Perugia, grazie anche alla sua maglia numero 44, scelta in omaggio alla famosa canzone dello Zecchino d'Oro. Anche se il suo debutto in Serie A fu con il 14, evidentemente cambiò presto idea. Ecco alcune sue dichiarazioni in merito all'argomento.
"Ho scartato il 4 perché "quattro Gatti" mi faceva tristezza. Avrei voluto il 5, però poi ho ceduto ai miei compagni, che un po' per prendermi in giro, un po' per affetto, spingevano per il 44. Loro mi cantano sempre "quarantaquattro gatti".
Impossibile non citare Marco Fortin, portiere che si è reso protagonista in Serie A con la maglia del Siena e che, nella sua carriera, ha giocato solitamente con il 14 sulle spalle, perché la pronuncia in inglese (fourteen) richiama il suo cognome. Ma questa non è l'unica motivazione della sua scelta.
"Quattordici in inglese si dice fourteen - ha confermato in un'intervista - , la pronuncia del mio cognome. Fin da piccolo gioco con questo binomio numero-cognome. Il 14 è il mio numero fortunato, l'ho sempre avuto, fatta eccezione per le parentesi a Cagliari e a Treviso".
A proseguire una tradizione che sembrava ormai persa ci ha pensato Nani, nuovo acquisto della Lazio, arrivato per sostituire il partente Keita Balde. L'esperto esterno portoghese ha ereditato il numero 7 dal partente Kishna, scatenando l'ironia del web.
Chiaro il riferimento alla celebre favola dei fratelli Grimm, Biancaneve, dove tra i protagonisti ci sono ovviamente i famosissimi sette nani. Chissà se i compagni di squadra gli avranno spiegato il significato di questo binomio, anche perché in portoghese i nani si chiamano 'anões'.
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