Parla Franco Ceravolo.
serie a
Ceravolo: “Allegri e Sarri furono ad un passo dal mio Crotone. Futuro? Aspetto…”
L'intervista all'ex direttore sportivo ed osservatore rosanero
L'ex direttore sportivo ed osservatore del Palermo è stato intervistato ai microfoni di Tuttomercatoweb, toccando diversi temi e svelando un retroscena che riguarda due allenatori italiani che si stanno giocando la vittoria dello scudetto in Serie A, ovvero Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri. Di seguito le sue dichiarazioni.
Come andò l’incontro con Sarri?
"Oggi è facile parlare bene di Sarri, ma era decisamente meno semplice scommettere sulle sue qualità una quindicina di anni fa, quando il tecnico del Napoli veleggiava tra esperienze dei secondo piano rispetto a quelle a cui è destinato, e per un certo periodo non trovava qualcuno disposto a scommettere sulle sue qualità".
Lei cosa apprezzava di lui?
"Le qualità che tutti oggi gli riconoscono. Aveva idee innovative, ed era già all'epoca un professionista instancabile, minuzioso ed affamato. Esattamente le caratteristiche che servivano al mio Crotone. Ci incontrammo a Como in un ristorante e gettammo le basi per un’esperienza comune che poi non si verificò a causa di motivazioni personali di Sarri che lo spinsero a rinunciare a quella opportunità".
Un peccato, in considerazione di quello che sarebbe accaduto dopo al Crotone e allo stesso Sarri…
"Assolutamente, ma sono comunque felice di avere intuito con quindici anni di anticipo il suo valore. Un po’ come per Allegri…".
Anche lui fu ad un passo dal Crotone, ed anche in quel caso il matrimonio non si celebrò
"Esattamente. Avevo grandissima stima di Allegri, che iniziai a seguire nella sua parabola da tecnico fin dai tempi dell'Aglianese e della Spal. L’occasione buona si verificò al termine della sua esperienza al Lecco, ci incontrammo a Torino in un ristorante di via Po ed arrivammo anche in quel caso ad un principio di accordo che purtroppo non si verificò. Allegri scelse il Sassuolo e partì la sua parabola".
Rimpianti?
"Sicuramente il dispiacere di non aver potuto collaborare a stretto contatto con almeno uno dei due, ma ribadisco che non ho nessuna recriminazione. Sono invece orgoglioso di avere individuato il valore di due grandissimi tecnici che avrebbero fatto, anni dopo, la storia del calcio italiano. Per chi fa un lavoro come il mio, è la cosa più importante di tutte direi".
A proposito di questo, ha ricevuto qualche chiamata?
"Ho ricevuto qualche proposta, anche da realtà estere. Nessun progetto così stimolante da essere accettato senza riserve. Aspetto la chiamata giusta".
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