Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

primo piano

Francavilla-Mediagol: “Vi dico tutto sul Coronavirus, misure corrette ma tardive. Contagi in Sicilia? La soluzione era soltanto una…”

L’intervista esclusiva concessa dal dottor Cristian Francavilla, componente della Commissione Medico-Scientifica della Lega di Serie B, alla redazione di Mediagol.it

Mediagol8

L'emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus sta inevitabilmente sconvolgendo equilibri e quotidianità nella vita di ognuno di noi. L'Europa è suo malgrado divenuta epicentro della pandemia e l'Italia è tra i Paesi che sta facendo registrare il maggior numero di soggetti contagiati e di decessi legati alle complicazioni figlie dell'evoluzione del virus. Dal focolaio partito da Wuhan, in Cina, l'epidemia da Coronavirus si è estesa con rapidità galoppante anche in Europa e le contromisure adottate dal Governo italiano per arenare la diffusione della malattia sono state perentorie, stringenti e si spera in prospettiva risolutive. Decreti volti a disaggregare le persone, evitare assembramenti e ridurre al minimo i contatti sociali, per azzerare o quasi il rischio di ulteriori contagi, norme comportamentali dettate dal Ministero della Salute per responsabilizzare e sensibilizzare i cittadini. Coesione e unità di intenti, nel massimo rispetto delle regole e delle indicazioni igienico-sanitarie fornite al fine di superare l'emergenza. Una situazione complessa e drammatica sul piano sanitario e sociale che ha fermato tutti gli esercizi commerciali ed i servizi, ad eccezione di quelli essenziali per la sopravvivenza, unitamente al mondo del calcio e dello sport in generale. Per comprendere al meglio dal punto di vista medico-scientifico la genesi ed il mutamento del virus e contestualmente la dimensione di gravità del problema, la redazione di Mediagol.it ha realizzato un'interessante intervista esclusiva con il dottor Cristian Francavilla, ex Responsabile Sanitario dell'US Città di Palermo, attualmente componente della Commissione Medico-Scientifica della Lega di Serie B, nonché professore associato e docente di Medicina dello Sport all'Università Kore di Enna.   

"Misure governative giuste per combattere il Coronavirus? Sì per me le misure sono corrette, però forse sono arrivate un po' tardi. Quelle che stiamo attuando non sono delle misure così cattive e particolarmente restrittive, si sta chiedendo di stare a casa e di uscire solo per le necessità. Non stiamo chiedendo chissà che cosa al popolo italiano. Purtroppo esiste una differenza fondamentale tra un contagio virale e una pandemia, o una qualunque forma di diffusione patogena sul territorio nazionale, c'è una casistica di decessi che è spaventosa, perché non siamo più abituati a vivere e gestire queste situazioni. Ovviamente un contesto del genere mi fa un po' riflettere e mi fa pensare che forse c'è stata troppa politica e troppa poca medicina. Purtroppo andando a rivedere i miei appunti di medicina sulle epidemiologie virali e sulle soppressioni di determinatati eventi patogeni così ampiamente diffondibili tra gli essere umani, mi sono reso che stiamo attuando i protocolli che sono scritti su tutti i libri: non c'è nulla di nuovo. Io ho voluto andare a rivedere la storie e la genesi di questi Coronavirus per cercare di capire un pochino, perché forse si fa poco presente e in modo non sufficientemente chiaro il problema al cittadino, creando solo panico e tanta paura. I Coronavirus non esistono da un mese, il primo di questi agenti virali è stato scoperto negli anni '60 e sono quelle famiglie di virus che stagionalmente si diffondono, come in questo stesso periodo, e sono responsabili dei comuni raffreddori. Ovviamente ci sono forme più gravi, come la tristemente più famosa SARS, che hanno creato un po' di panico negli ultimi anni. Però, il Coronavirus non è chissà che cosa. I problemi di questa mutazione del virus, nella fattispecie, sono le modalità di contagio e la sua ampia diffusione poiché non è stato chiarito al personale sanitario e a tutti i cittadini, i quali possono ragionevolmente non sapere cosa è un coronavirus e cosa un virus, quali sono le indicazioni semplici da seguire. Avere un po' di igiene, un'attenzione sulla gestione del paziente o sul trattamento di una persona con un virus, credo costituisca una nozione basilare presente su tutti i  libri di medicina. Il problema, a mio parere, risiede nel fatto che le norme di prevenzione restrittive e cautelative dovevano essere adottate subito. Io però sono uno di quelli che pensa sempre al presente, anche perché fare dietrologia e piangersi addosso non serve a risolvere il problema Di sicuro, in Sicilia, come ho sempre detto ai miei colleghi, si può arrivare in tre modalità: per via aerea, via nave o via ferrovia. In Sicilia bastava chiudere categoricamente queste tre vie ed avremmo avuto un contagio inferiore di CoVid-19, acronimo di CoronaVirus desease-19, nonché l'anno in cui è stato scoperto. Le misure governative attualmente in atto modificheranno il trend della curva epidemiologica? Io da medico penso che non si debba creare panico tra la gente, ma ragiono in un modo diretto: purtroppo nessuno ha la sfera di cristallo e questo maledetto virus ha una caratteristica specifica e rende facile la contaminazione dell'ambiente circostante a chi è portatore. Colui che crede di avere un semplice raffreddore, ignorando una potenziale positività al tampone, ovviamente può essere un tramite per la divulgazione dell'evento. Chiudere all'inizio le scuole è stata una presa di posizione validissima, che andava fatta prima, perché i bambini subendo meno l'insulto del virus a livello sintomatico, sono anche al contempo i più facilmente soggetti anche ad un semplice raffreddore in questo periodo di transizione tra l'inverno e il tempo pazzerello di marzo. Dunque, potrebbero essere stati dei trasmettitori, dei contaminatori, per tutti i nonni, gli  zii o per tutte quelle persone che soffrono di patologie cardio-respiratorie già cronicamente diagnosticate nella loro storia clinica. Inoltre, non dobbiamo dimenticare tutti gli immunodepressi che costituiscono una facile zona d'attacco per il virus che può diventare cattivo nelle forme croniche più note al giorno d'oggi in Italia, l'attuale ingente computo dei decessi è un dato inquietante ed eloquente purtroppo, non è un aspetto da sottovalutare".