Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

udinese

Udinese, Marino: “Protocollo sanitario? Ci poniamo delle domande sulle condizioni di sicurezza. Riprendiamo evitando potenziali rischi”

Le dichiarazioni di Pierpaolo Marino, responsabile dell'area tecnica dell'Udinese, in merito al protocollo sanitario e sulla ripartenza della Serie A

Mediagol34

Ancora incerto il futuro dei campionati a causa dell'attuale emergenza Coronavirus.

Pierpaolo Marino, responsabile dell'area tecnica dell'Udinese, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, durante un'intervista rilasciata ai microfoni di Udinese Tonight, sulla potenziale ripresa del campionato, dicendo la sua inoltre sul protocollo sanitario diramato dalla FIGC: "Rispetto al protocollo sanitario attualmente in discussione, l’Udinese si sta ponendo degli interrogativi sulle condizioni di sicurezza per la salute di giocatori e staff. Non si può pensare che in un paese colpito da un’emergenza di tale portata si possa riprendere uno sport, anche se professionistico, con atleti che non possono effettuare allenamenti appropriati, senza contatto fisico e senza pallone. Da quel che mi risulta sarebbero in tutto 17 le società di A che hanno presentato degli emendamenti al protocollo. Non parlerei di spaccatura della Lega ma di una posizione unitaria da parte dei medici, secondo cui il protocollo non garantisce che gli allenamenti possano effettivamente riprendere. Sono più preoccupato per il prossimo campionato che per questo: noi dobbiamo salvaguardare tutto il meccanismo calcio, ma è superficiale l'idea che applicando il protocollo si elimini ogni rischio. Ci sono anche molti altri aspetti da considerare: non tutti i club dispongono dei mezzi per poterlo applicare, non è semplice e immediato effettuare i tamponi e se alla ripresa degli allenamenti emergessero ulteriori positività al virus torneremmo alla situazione di partenza. Riprendiamo solo quando ci saranno condizioni di totale sicurezza e sarà possibile effettuare allenamenti adeguati, altrimenti ci ritroveremmo a curare un numero elevatissimo di infortuni".