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Parma, D’Aversa: “Il calcio è l’ultimo dei pensieri, conta solo la salute. Tagli stipendi? Bisogna cercare il giusto compromesso”

Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Parma, Roberto D'Aversa, in merito all’emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus

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"Stiamo vivendo una tragedia, deve interessare solo la salute, non si può non avere paura guardando quello che sta succedendo".

Lo ha detto Roberto D'Aversa. Il tecnico del Parma, intervenuto ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport', ha detto la sua in merito all’emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus. Una situazione complessa e drammatica che sta inevitabilmente sconvolgendo la quotidianità di ogni singolo cittadino e dell'intero sistema calcistico: le attività agonistiche di ogni ordine e grado, infatti, sono state bloccate fino a data da destinarsi nel pieno rispetto delle norme ministeriali. Una contromisura rigorosa ma necessaria che ha messo un punto di domanda sulle sorti dei campionati.

"Non riesco a non pensare che ora, mentre stiamo parlando, qualcuno sta morendo per il virus. Qui si sta azzerando una generazione, quella degli anziani, dei nonni, che con la loro  esperienza ci  hanno insegnato a vivere. Non possiamo permetterci una simile tragedia. Alberto Grassi, per esempio, ha perso il nonno. Lo dico con dolore: io, al calcio, adesso non riesco proprio a pensarci. Mi interessa soltanto la salute".

Nella giornata di lunedì il presidente della Lega Dal Pino e l'ad De Siervo presenteranno ai club proposta ufficiale del taglio degli stipendi: "Penso che si debba parlare, si debba cercare un compromesso tra tutti. Io penso che già adesso c’è gente che ha difficoltà a fare la spesa: ognuno deve giocare il proprio ruolo".

Chiosa finale sull’ultima partita contro la Spal“Preferirei dimenticare, ma non per la sconfitta. Il sistema calcio, del quale faccio parte, in quella occasione non ha dato una dimostrazione di compattezza e organizzazione. Prima si gioca, poi si ritarda, poi si ritarda ancora, telefonate negli spogliatoi. Dico solo che dobbiamo riprendere dal pallone, lo strumento che fa divertire tutti. Ci si deve sedere attorno a un tavolo, parlo dei massimi dirigenti italiani, europei e mondiali, e in fretta si deve scegliere la strategia. Mi auguro che lo Stato dia una mano, se è possibile, a tutto il sistema-calcio. Al momento però non ho una soluzione”, ha concluso D'Aversa.