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LIVE Palermo-Ascoli, Mignani in conferenza stampa: segui la diretta

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Tutte le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal tecnico rosanero alla vigilia della sfida contro l’Ascoli.
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04/05/2024 - 12:55
CONFERENZA STAMPA

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TERMINA LA CONFERENZA DI MISTER MIGNANI

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"Quando sono venuto qua conoscevo i numeri del Palermo. Una squadra che faceva tanto r che prendeva tanti gol. Io devo fare quello su cui credo. Non dirò mai ad un giocatore di non tirare in porta anche da fuori area. So che si è abbassata la media-gol. Le mie squadre hanno sempre preso pochi gol, squadre equilibrate e ne hanno anche fatti di gol. L’anno scorso il Bari aveva il secondo o terzo migliore attacco del campionato. È una situazione momentanea. Bisogna cercare fi crescere e migliorare questa situazione deficitaria. 3-5-2 diverso dal modulo di Bari? Il campionato di quest’anno è diverso dall’anno scorso. E il Palermo è diverso dal Bari. Fin qui abbiamo affrontato squadre che hanno giocato più o meno nello stesso modo, difesa a tre, con cinque giocatori offensivi. Sono le motivazioni per cui dal primo giorno ho giocato in questo modo. Parto dal presupposto che questo per me è un principio fondamentale: avere la coscienza di quello che si fa quando giochi tante partite in così poco tempo. Si ha meno tempo per proporre qualcosa di diverso. Credo che sia giusto per il tempo che ho a disposizione continuare così. Spesso devi dare certezze ai giocatori".

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"Buttaro? Io ed il mio staff cerchiamo di valutare tutto, di mettere i giocatori nelle condizioni migliori. Buttaro è affidabile, poi abbiamo delle alternative. Abbiamo Segre che ha più corsa ed inserimenti, o posso mettere anche un giocatore più offensivo. Scelgo anche in base a quello che fa l’avversario. Una squadra equilibrata ma non significa che si difende e basta. Nelle partite in cui ci sono io nessuna squadra ci ha messo sotto a livello di gioco. Segre ha fatto la mezzala, il terzino, lo apprezzo e lo ringrazio. Cerchiamo di valutare e migliorare le situazioni. Tifosi? Contestazione legittima, io faccio l’allenatore e devo cercare di preparare le partite. Capisco e accetto. Spero che i ragazzi traggano motivazioni in più. Il Palermo ha una tifoseria calda, che senti tanto quando le cose vanno bene e quando non vanno bene reagisce in questo modo. Tifosi che hanno un amore viscerale nei confronti della prima squadra, ma è un plus. Facciamo un lavoro in cui siamo giudicati costantemente e va bene. Non vedo perché la squadra non debba accettare questa situazione. I tifosi non sono contenti, ma con la prestazione ed il risultato magari riusciremo a riportarli dalla nostra parte".

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"Quando raggiungi i playoff non ti guardi indietro. Le sconfitte lasciano cicatrici, ma quando arrivi ai playoff, e il Palermo li ha vinti da poco, bisogna lasciare alle spalle tutto e andare dritto verso l’obiettivo. Da un po’ di tempo vivo nel calcio e ne ho visti di errori come quello di Lund, un gesto/errore tecnico che non discuto. Però credo che abbia dimostrato nel corso della stagione di essere affidabile, serio e concentrato nella partita. Ci possono essere degli errori, quello che non accetto è che non si rimedi a questi errori. Dobbiamo avere più fame dell’avversario. Avere supremazia e vincere la partita. Preferirei non andare sotto, ma voglio che la squadra reagisca. Una reazione l’ho vista nel secondo tempo contro lo Spezia. Poi si tende sempre a dare un giustizio in base al risultato. Sono consapevole che le prestazioni possono alzarsi. Ma abbiamo reagito anche se non in maniera pulita. Per me è comunque un segnale".

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"Guarderò l’ultimo allenamento, poi farò le scelte che riterrò più giuste. Stulac è un giocatore di un certo livello ma in questo momento dobbiamo tutti fare qualcosa in più. È importante lo spirito di gruppo. Gomes potrebbe aver accusato un po’ di stanchezza ma ho visto che la squadra sta bene. Farò la scelta che riterrò più giusto in funzione dell’avversario".

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"Abbiamo fatto conferenza stamattina perché l’allenamento sarà di pomeriggio e finiremo tardi, per dare modo a voi di lavorare nella maniera giusta. Non dico formazioni. Quello che ho detto nell’ultima conferenza lo confermo: se dovessi accorgermi che qualche giocatore ha staccato la spina lo lascio a casa. Sono ragazzi che si allenano con intensità ed impegno. Poi la partita è un’altra cosa. Se ti alleni bene non è detto che farai bene in partita. Rimango su quella linea. Il ritiro è un segnale che la società ci ha dato per farci capire che non era contenta dell’andamento. Stare concentrati ancora di più sulla partita, stare insieme e pensare solo a quello. Ho sposato questa scelta, se è di aiuto è giusto farlo. Partita da dentro o fuori? No, non determina un esito finale. Ma è una partita importante per riacquistare quella fiducia che abbiamo perso. È il momento più bello del campionato. Io preferisco giocare queste partite, quando c’è qualcosa che conta, che l’inizio del campionato. Bisogna riuscire ad interpretare la partita nella maniera giusta. Sapere che la partita è molto importante a qualcuno può togliere qualcosa, io spero aggiunga".

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"Di Mariano ancora non è pronto, sta facendo un percorso di riabilitazione ma tempi precisi non si possono stabilire. I giocatori che ho a disposizione sono più che sufficienti. Di Francesco avanzato al fianco di Brunori? Ci sono tante opzioni a cui sto pensando. Stiamo vedendo che c’è difficoltà a trovare il gol con continuità. Stiamo valutando. Quello che conta è l’atteggiamento e la voglia di andare verso la porta. Poi ti avvicini più sei capace di fare gol".

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"Vi ho detto molto onestamente che il problema è che la squadra fa fatica a reagire alle avversità a prescindere dal modulo. Qualche giocatore magari può non essere soddisfatto di quello che sta facendo, però penso che l’unico modo per ribaltare la situazione è reagire e avere carattere. Insigne? Non ho problemi con nessuno, faccio delle scelte. Se avessi la certezza che Insigne possa risolvere la partita giocherebbe. Scelgo i giocatori che possono essere più adatti alla partita. Non credo che la squadra non voglia andare a fare gol. Dobbiamo prepararci meglio per fare gol, crederci di più, pensare che il calcio è fatto di momento. Quando abbiamo la palla noi dobbiamo portare tanti uomini davanti la porta. Dobbiamo farlo meglio. Dobbiamo fare da domani un gol in più dell’avversario".

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"Speravo che in queste cinque partite si facesse qualcosa di più a livello di punti. Fino al Parma la squadra stava crescendo, poi la difficoltà che ha questa squadra nella difficoltà probabilmente fa fatica a reagire. È un problema di testa. Se io non pensassi e non credessi in questa squadra non avrebbe senso che fossi qui. Se dovessi svegliarmi e pensare che questa squadra non possa vincere le prossime partite sarei disonesto a non andare a casa. Serve spirito di sacrificio, voglia. Quando si cambia allenatore qualche problema c’è. Non penso avessero problemi con l’allenatore, che conosco, so che è un lavoratore e una brava persona. Pensavo ci fosse bisogno di qualcosa di diverso. Noi allenatori quando non abbiamo lavoro abbiamo voglia e bisogno. Era un’occasione importante e bella per me. Tutte le occasioni possono nascondere delle insidie. Devo provare a risolverle. Dobbiamo cominciare a reagire. Io guardo tante partite, quando fa gol o c’è una prodezza o c’è errore da parte dell’altra squadra. Si lavora per limitare errori. Gol presi da quando sono arrivati potevano essere evitati. Se prendi gol ne devi fare due. La forza vera della squadra è andare sopra il gol preso. È questa la cosa più importante. Non bisogna abbassare la testa".

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"Credo che nella vita poche sono le persone che nascono con la camicia senza avere problemi e pensieri, persone fortunate. Io penso che a volte i problemi nella vita servono per crescere. La situazione più bella è quando qualcuno di noi risolve un problema. Ci rendiamo conto che non siamo nel migliore momento della stagione del Palermo. Dobbiamo avere voglia di provare a risolvere questo problema anche facendo sacrifici come il ritiro. Tirare fuori il carattere ed uscirne fuori tutti insieme, spero anche che ci aiuti la gente di Palermo. È l’unico modo che conosco. Non contano più le parole ma i fatti. È questo che voglio trasmettere al gruppo".

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