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Juventus, senti Sacchi: “Ajax? Una squadra di ragazzini terribili. Ecco cosa serve per battere gli olandesi”

Juventus, senti Sacchi: “Ajax? Una squadra di ragazzini terribili. Ecco cosa serve  per battere gli olandesi”

La ricetta di Arrigo Sacchi in vista di Juventus-Ajax: "Il gioco offensivo dei Lancieri richiede tempi, coraggio e movimento"

Mediagol40

"L’andata dei quarti di Champions League non ha sentenziato quali saranno le semifinaliste, tutto è rimandato a un emozionante ritorno". 

Lo ha detto Arrigo Sacchi, nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport. L'ex commissario tecnico della Nazionale italiana vicecampione del mondo al Mondiale 1994, è tornato a parlare del pareggio conquistato dalla Juventus alla “Johan Crujff Arena” di Amsterdam contro l’Ajax nella gara valida per l’andata dei quarti di finale di Champions League. 

Sacchi, considerato uno dei migliori allenatori della storia del calcio, ha elogiato la grinta e la cattiveria agonistica con cui gli olandesi, mettendo in guardia i bianconeri di Massimiliano Allegri.

"Il giovane Ajax gioca di più e meglio, ma la Juve ha rischiato di vincere. Gli olandesi sono stati fedeli al proprio gioco collettivo e offensivo. Anche gli italiani sono stati fedeli al calcio basato sulla solidità e sulla nostra storia difensiva. Due modi di interpretare il calcio, a prescindere dalla qualità dei singoli e dagli investimenti. Tutte e due le squadre si sono espresse ad alto livello in un incontro piacevole e interessante. Ten Hag e Allegri hanno confermato di essere due grandi allenatori, con idee diverse ma chiare. Il gol di Ronaldo, assai poco servito, ha confermato i limiti di una linea difensiva olandese che non fa reparto, avendo come riferimento l’avversario e non il pallone o i compagni.

È stato sufficiente un incrocio tra Cristiano e Bentancur per liberarsi di tutta la difesa e andare a rete. Però Ten Hag ha dato un gioco che indica la crescita di un gruppo di ragazzi interessanti, mentre Allegri ha dimostrato di saper dirigere con sapienza un gruppo di grandi ed esperti giocatori. Max, da tattico geniale, nel momento di maggiore difficoltà, invece di puntellare la difesa, ha messo Douglas Costa e Dybala: idea rischiosa, ma per molto poco non vincente. Il gioco offensivo dell’Ajax richiede tempi, coraggio e movimento, il gioco difensivo della Juve impone esperienza, organizzazione e ripartenze. A Torino i bianconeri sono favoriti, ma attenzione ai ragazzini terribili - scrive Sacchi -".