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Juventus-Porto, Conceição: “Vogliamo la qualificazione, la mia su Pirlo. Io come Mourinho? Rispondo così”

Juventus-Porto, Conceição: “Vogliamo la qualificazione, la mia su Pirlo. Io come Mourinho? Rispondo così”

Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Porto

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Parola a Sergio Conceição.

Diversi sono stati i temi trattati dal tecnico del Porto, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Juventus, valevole per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League: dal momento della sua squadra, che nel match d'andata ha battuto per 2-1 gli uomini di Andrea Pirlo,

"Affrontiamo questa partita con lo stesso spirito con cui abbiamo affrontato la partita d'andata. Ci siamo preparati per un risultato positivo, che ci porti alla qualificazione. Tante partite di fila? È vero, abbiamo accumulato tantissime partite. Conosciamo la Juventus, io credo che la Juventus abbia potuto recuperare alcuni giocatori importanti come Cuadrado. Faremo il possibile per poter essere degni del simbolo che abbiamo sul petto. Sappiamo che troveremo una squadra che ha giocato finali di Champions, che ha investito molto per poter vincere il trofeo. Cercheremo di fare una partita che rifletta il nostro modo di essere squadra e cercheremo di vincere", sono state le sue parole.

TIFOSI E SINGOLI - "Noi sentiamo l'energia dei tifosi, la loro passione. Quando vestiamo la maglia, ma anche per strada, quando andiamo al supermercato. Le persone che mi incrociano prima di salutarmi mi dicono: 'Dobbiamo vincere!'. Abbiamo alcuni giocatori che hanno giocato di più e che ho in dubbio al momento per problemi fisici. Ma noi allenatori siamo qui per trovare soluzioni. Su Corona ho qualche dubbio. C'è Grujic che si è infortunato ed è monitorato. Non posso dire se giocheranno o meno, sono in dubbio".

JUVENTUS E CR7 - "Sembra che sia la partita della vita per la Juve? Sì, è vero. La forza della Juve è potersi permettere di lasciar fuori il miglior giocatore (Cristiano Ronaldo, ndr), ma questa pressione i giocatori la conoscono già, sono abituati. La Juve ha dimostrato una forza incredibile, sono abituati a partite del genere. Noi dobbiamo pensare alla nostra squadra ed essere preparati nel modo migliore. Pirlo? Ho visto la partita, non mi ha ricordato tantissimo la Juventus in termini di dinamica. Ho visto in campo giocatori diversi, con la capacità di approfittare della profondità. Una Juventus molto competitiva".

IL RITORNO IN ITALIA - "Quanto è importante tornare in Italia? Lo è. L'Italia per me è stato un paese importante per la mia carriera ma finisce qui per me. Potrei parlare della mia prima partita in Italia, in Supercoppa nel 1999 sul campo della Juventus ma non lo farò, preferisco parlare del presente. In casa o fuori è uguale, l'abbiamo preparata allo stesso modo. È vero che gli ultimi risultati non sono andati secondo le nostre aspettative ma non è che ci sentiamo meglio a giocare fuoricasa".

IL PARAGONE - "La mia carriera ricorda quella di Mourinho? Cerco di fare il mio lavoro, ho avuto il mio periodo come giocatore e sono allenatore da quasi dieci anni. Quello che ero come giocatore non ha niente a che vedere con la mia attività di allenatore. Quel che sono stato da calciatore ha aiutato nel formarmi come allenatore ma principalmente la mia preparazione. Non mi piace paragonarmi a nessuno, io sono io. Spero di vincere e passare il turno e qualificarmi", ha concluso.